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Esce la patta dalla partita a scacchi che è stata la gara tra le due uniche squadre imbattute del torneo ma le recriminazioni hanno tutte solo i colori giallorossi del Catanzaro. Nonostante il vantaggio avesse arriso al Gela grazie ad una indecisione di Mancinelli, grazie al miglior secondo tempo disputato dal Catanzaro in questo torneo, sono state appunto le aquile ad andare più volte ad un passo da un vantaggio che sarebbe stato meritato e soprattutto incolmabile per il Gela messo ko dalla corsa e dalle giocate dei padroni di casa. Il duello tra le due panchine si apre fin dall’annuncio delle formazioni in campo. Cosco, persi Esposito e Alessandrì per squalifica, opta per un 4 – 1 – 4 – 1 con Iannini in posizione da centromediano davanti alla difesa e l’evanescente Espinal esterno alto di sinistra. Provenza invece gioca la carta della potenza a destra lanciando l’esordiente Cardascio dal primo minuto e quella della spinta agile sulla sinistra
con Crinti cui fa posto Tomi che a sua volta retrocede sulla linea più congeniale dei terzini. Le prime mosse sembrano avvantaggiare Cosco che avvicina tra di loro i suoi alfieri di centrocampo e sembra dare lo scacco al re grazie all’indecisione
di Mancinelli del 36′ che lascia cadere una palla a terra su un cross dalla destra di Gaeta su cui è bravo ad avventarsi Battisti per ribadirla in fondo al sacco. Prima di allora da segnalare due incursioni esterne del Catanzaro con F. Montella (liberato da una intelligente finta di Caputo) al 19′ conclusa con un doppio traversone su cui Cecere fa valere la propria esperienza sventando su un distratto Iannelli e con Criniti al 27′ su cui è invece bravo lo stesso Battisti a precipitarsi all’indietro e spazzare su ben tre attaccanti catanzaresi pronti a mettere a segno il tapin vincente. Le armi del Catanzaro sono per il momento spuntate visto che, nonostante il prodigarsi di Zaminga e Berardi per recapitare
palloni per l’attacco, Caputo fatica a trovare corrispondenze nei movimenti pesanti di Cardascio e poco incisivi di Iannelli. La ripresa vede però il riscatto
di Kasparov-Provenza. Lasciando da parte gli indugi, il tecnico sposta subito Caputo sul lato dove appare meno attrezzata la difesa gelese e, dopo avere trovato il gol del pareggio con una impetuosa capocciata di Berardi su punizione
di Zaminga dalla sinistra, immette la freccia Mangiacasale per stringere i pedoni
avversari in una micidiale morsa fatta di tecnica e velocità. Fioccano così le occasioni per il Catanzaro con il Gela letteralmente arroccato a difesa del proprio Cece(Re). La più clamorosa arriva al 18′ quando su una delle tante sponde di Caputo, Mangiacasale si beve l’intera difesa ed invita Iannelli al tap-in che
manderebbe gambe all’aria l’imbattibilità dei siciliani. Iannelli però s’impappina pertanta grazia e spara alle stelle il più facile dei gol. La nuova mossa di Provenza che mette incampola torre Marchano appare troppo tardiva e così finisce con il Gela che finalmente esce dal proprio bastione e finanche prova il colpaccio con il subentrato Pasca che per pochi centimetri non trova la deviazione
vincente sull’ennesima iniziativa del poderoso Gaeta. Ceravolo finalmente nuovamente colorato, oltre che dai nuovi seggiolini, anche dagli striscioni e dalle coreografie degli ultras giallorossi per festeggiare il loro trentacinquesimo anno di attività.
di ANTONIO CIAMPA

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