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Spigliata, attenta, ben registrata in ogni reparto, la Reggina batte anche l’Atalanta e fa il bis ad appena sette giorni dalla vittoria di Udine. La squadra
di Orlandi ha confermato il suo momento di grazia, volando in classifica fino a tirarsi fuori dalla zona retrocessione.
Gli effetti della nuova impennata d’orgoglio si notano a vista d’occhio: la Reggina abbandona anche il terzultimo posto e si prepara a un nuovo campionato. La squadra, in pratica, è rinata. Quei nani di Napoli, tanto osteggiati, sono diventati dei giganti in poche settimane. Tre reti all’attivo, in una sola partita, non si ricordano da tempo memorabile. La squadra di Orlandi cresce e torna a masticare calcio. Il 4-4-2 paga, la Reggina è più equilibrata, compatta e bene amalgamata. Si esprime bene esegna anche a raffica, le prerogative per centrare l’ennesima salvezza, adesso ci sono davvero, tutte.
La Reggina si difende con ordine e attacca con buona fluidità e continuità. Corradi si conferma cannoniere di razza, con la seconda doppietta stagionale ed è capocannoniere a quota sei. E’ mancata solo la rete di Brienza (sarebbe stata meritata), ma l’apporto del furetto amaranto in termini di assist e gioco, è stata pari alla sua fama di goleador. La gara si è messa subito bene per la Reggina, col gol capolavoro di Cozza e con le buone idee di Brienza e Corradi, l’Atalanta era forse sazia di gol e vittorie e la Reggina ci ha creduto di più. Desiderosa del bis, ha messo la vittoria al sicuro già nel primo tempo e nella ripresa, la gara ha avuto poca storia, rivelandosi una passerella di colpi di tecnica e giocate di prima intenzione, in un contropiede che ha deliziato il fine palato della platea. Sul piano tattico, le squadre si sono presentate in campo con moduli speculari.
CRONACA
Reggina concreta nel giro di 21’. Sfrutta due palle inattive e mette al sicuro
la gara, già nel primo tempo. Al 10’, fallo su Brienza di Talamonti: Cozza s’incarica di battere la con seguente punizione, con una parabola ad effetto, d’interno destro, indirizzata all’incrocio. L’ex Coppola può solo guardare il
pallone insaccarsi. Al 21’, su incursione di Barillà sulla sinistra, la palla termina in angolo. Brienza pennella dalla bandierina, Corradi è puntuale all’appuntamento con la deviazione di testa. E’ il raddoppio. L’Atalanta è meno concreta e colpisce solo i legni della porta amaranto. Al 31’, la punizione di Guarente è deviata da Doni che mette Manfredini nelle condizioni di concludere
dalla corta distanza. Palo pieno. Tre minuti dopo arriva anche la traversa di Guarente che tira dal limite. L’Atalanta non è aggressiva come la Reggina,
Il primo tempo si chiude con un tiro ad effetto di Brienza che sfiora il palo.
Nella ripresa, gli amaranto tengono a bada i nerazzurri con Vieri in campo che al sesto tira fuori da buona posizione. Al 14’ Talamonti sfiora la traversa su tiro dall’angolo poi la Reggina si fa viva in contropiede e incrementa il suo bottino, ancora con Corradi. Fa tutto Brienza al 34’. Entra in area dopo un bello
slalom e subisce fallo da Talamonti. E’ rigore ma l’arbitro vede Corradi impossessarsi del pallone e tirare. La palla è già in rete ed il fischio arriva
solo per indicare la convalida del terzo gol amaranto. Poi Di Gennaro s’invola, entra in area e conclude dopo un bella fuga, ma Coppola respinge una prima volta. Raccoglie Barreto, la palla si ferma tra le braccia del portiere. La Reggina si distrae solo all’ultimo secondo. Un angolo di Valdes, Doni segna di testa l’unica rete bergamasca.

Rino Tebala

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