X
<
>

Condividi:
1 minuto per la lettura

«Delicata e interessante»: così viene definita in ambienti investigativi crotonesi la documentazione che la polizia francese ha trovato al momento del fermo del manager Roberto Baroni, bloccato al confine con la Svizzera con 21 milioni di euro in titoli. La documentazione non è ancora in possesso della magistratura crotonese, in continuo contatto con la polizia francese, ma già da quanto si è saputo in Calabria potrebbe costituire la base per nuovi spunti investigativi nell’inchiesta che vede tra gli indagati l’imprenditore Aldo Bonaldi di cui Baroni, per l’accusa, è socio in diverse attività. Al centro dell’inchiesta crotonese ci sono società facenti capo a Bonaldi quali la Eurospiluppo Industriale e il Consorzio Eurosviluppo Scarl, controllato dalla prima, adesso dichiarato fallito. L’ipotesi accusatoria è che tramite queste società, che operavano con società all’estero, siano stati distratti fondi comunitari, nazionali e regionali destinati ad una serie di investimenti nell’area crotonese per un valore di svariati milioni di euro che, è l’ipotesi dell’accusa, potrebbero essere finiti all’estero. Tant’è che in un decreto di perquisizione emesso dal pm Pierpaolo Bruni si legge che «lo strumento di distrazione dei fondi è avvenuto anche attraverso l’utilizzazione di società lussemburghesi che costituiscono i beneficiari finali di parte dei fondi pubblici distratti». Da qui l’interesse della Procura di Crotone per i 21 milioni bloccati in Francia.

nella foto il pm Pierpaolo Bruni

Condividi:

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

EDICOLA DIGITALE