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Dopo l’approvazione in Senato del disegno di legge su Sviluppo e internazionalizzazione delle imprese nonché in materia di energia, il vice presidente della Regione Basilicata, Vincenzo Santochirico, ha chiesto la convocazione urgente della Commissione nazionale Ambiente e Protezione civile affinché le Regioni italiane assumano una posizione chiara e netta sui contenuti del ddl il cui testo dovrà ora passare all’approvazione definitiva della Camera. Il disegno di legge stabilisce i criteri per la localizzazione e la costruzione delle centrali nucleari e di stoccaggio e deposito delle scorie radioattive «lo stesso provvedimento – spiega la Regione in una nota – cambia radicalmente la normativa in materia di idrocarburi: in entrambi i casi le Regioni non
hanno più la possibilità di opporsi a scelte calate dall’alto o, quantomeno, di stabilire prescrizioni».
E’ per questi motivi che il Dipartimento Ambiente e Sostenibilità della Regione Basilicata ha chiesto al coordinatore della Commissione nazionale, Silvestro Greco, «una assunzione di responsabilità e impegno comune delle Regioni, come già avvenuto lo scorso mese di ottobre, quando fu sottoscritto, all’unanimità, un documento con il quale si contestava il metodo introdotto dal Governo». La Basilicata è una delle zone europee con i maggiori giacimenti petroliferi su terraferma e, per quanto riguarda il nucleare, nel 2003 una nota protesta popolare bloccò il progetto del Governo sulla realizzazione del sito unico nazionale di stoccaggio delle scorie a Scanzano Jonico (Matera).
E proprio sul tema nucleare il senatore Cosimo Latronico, in una nota, ha sottolineato che nel ddl energia varato dal Senato «è anche previsto il ripristino dello stanziamento, a partire dal presente esercizio, finalizzato al finanziamento di progetti di compensazione ambientale per i territori che ospitano impianti nucleari».
Il parlamentare ha spiegato che «saranno a disposizione già dal 2009, 1.560.000 euro per il comune di Rotondella ed altri 1.560.000 euro a favore della provincia di Matera sempre per progetti di promozione ambientale anche per i comuni limitrofi all’impianto della Trisaia (nella foto).
Gli stanziamenti erano stati sensibilmente ridotti negli anni successivi al 2004, ora auspichiamo che gli enti locali coinvolti e la provincia di Matera, anche alla luce delle nuove previsioni finanziarie – ha concluso Latronico – sappiano costruire un programma di interventi di medio periodo che promuovano lo sviluppo di quei territori».
La Ola ed il movimento antinucleare No Scorie Trisaia giudicano «gravissimo» quanto accaduto al Senato e denunciano come «si sia ripiombati nel passato, esattamente nel 2003, allorquando a Scanzano Ionico il governo Berlusconi decise di realizzare il cimitero di scorie nucleari, in barba ad ogni forma di democrazia e sopra le teste degli ignari cittadini. Il Senato della Repubblica, dando delega al Governo, in pratica segue la stessa metodologia dell’imposizione militare e della procedura accelerata di via unica, superando le competenze degli enti regionali e locali proprio mentre esponenti della maggioranza di Governo, nel proclamare metodi democratici, in realtà attuano un iter dittatoriale e militare».

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