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di Alfonso Pecoraro

UNO HA MANTENUTO la promessa, l’altro ha dato conferma alle sensazioni. Ma quello che importa, al di là delle considerazioni su una mezza violazione al dovere di ospitalità, è che Vittorio Galigani, direttore generale del Potenza, ha avuto l’autorizzazione per comunicare a Simone Visentin che si può trattare. Ma lui non è deputato a farlo, perchè il presidente del Potenza che era imposisbilitato a presenziare (come recita il comunicato stampa della società), ha dato mandato ai suoi consulenti di mettersi a disposizione dell’imprenditore friulano. L’avvocato Simone Labonia e il commercialista Espedito Esposito sono lì, a Salerno, in attesa di una telefonata. Che arriverà al massimo lunedì mattina.
Visentin procede per la sua strada. Ha confermato l’interesse, ma vuole prima leggere i bilanci. Ma ha anche avuto il buonsenso e l’educazione di motivare il perchè non si è recato immediatamente a Salerno per accelerare i tempi.
«Voglio comprare il Potenza, ma mi sarei francamente aspettato di conoscere di persona Postiglione, di stringergli la mano e di avere l’ok a iniziare una trattativa direttamente da lui. Adesso che farò? Mi metterò in contatto con i commercialisti e gli avvocati», ha spiegato dopo l’incontro avvenuto allo stadio. In sede si è fatto trovare Galigani, dicevamo, e la conversazione non è stata lunghissima anche perchè non era il dirigente del Potenza l’uomo giusto per parlare di una cessione, nè tantomeno la sede sociale il posto dove poter analizzare in tranquillità le scritture contabili.
Perchè questo, per bocca dello stesso Visentin, è cruciale: «E’ il nostro punto di partenza. Vedere i bilanci della società. Poi possiamo anche parlare di una trattativa». Quindi, giustamente, Visentin si attende una richiesta da parte del presidente del Potenza, ma gli sembra “esagerato pensare a tre milioni di euro”.
La cifra, ossia, che Postiglione diede per una valutazione complessiva della sua società tempo addietro: «C’è un titolo sportivo, un parco giocatori ed altre voci che rendono impossibile dare cifre, nè pensare a tempi di realizzazione, ma le nostre intenzioni sono già chiare».
Visentin pensa innanzitutto all’acquisizione dell’intera proprietà, poi “anche di mettere a disposizione dei tifosi quote sociali”. “Certo è che intendo aprirmi al territorio cittadino chiedendo la collaborazione a chiunque abbia a cuore il Potenza”.
E su Potenza la prima base d’appoggio è rappresentata dal notaio Di Lizia, la seconda dalla famiglia Bruno.
Insieme a Visentin, infatti, c’era anche il fratello di Raffaele Bruno, Nino, che conferma l’unità di intenti di questa famiglia imprenditoriale con quella dei Visentin. Un’ipotesi che non deve scandalizzare nessuno, anche nel caso (che sembra concreto) di una collaborazione reciproca.
Il piacere di andare a prendere all’aeroporto Visentin se l’è preso Gerardo Passarella, presidente degli allenatori di Basilicata, amico dei Bruno e di Visentin. Chissà, in futuro, potrà essere coinvolto anche lui in una riorganizzazione tecnica o dirigenziale.
Per il momento Visentin intende non illudere nessuno: «Facciamo un po’ di fantacalcio: allo stato attuale un programma tecnico non si può fare. Cercheremo di salvare il salvabile e poi si vedrà. E’ inutile dire che costruiremo una squadra da play off fin da subito o fare una programmazione certa. Ora pensiamo a mantenere la categoria». Parole da presidente già in carica, ma comunque chiare e senza possibilità di fraintendimenti.
Visentin sa che può concludere questa operazione, non nasconde che “per il momento, c’è solo interesse calcistico nel capoluogo”, nello stesso modo in cui non può celare che un primo passo concreto contava di farlo fin da subito. Pur precisando che “non mi illudevo certo di chiudere la trattativa stasera, ma almeno contavo di poter dialogare con la persona giusta. Dovrò rivolgermi ai consulenti e lo farò appena possibile». Ultimo passaggio su una questione cruciale, almeno per quello che riguarda i tifosi: le scadenze fiscali del 30 ottobre (il pagamento degli F24, per intenderci), il cui mancato adempimento comporterà punti di penalizzazione per la squadra in questa stagione. Visentin dice: «Del 30 ottobre non ho parlato con Galigani. Spero che, se si tratta di persone serie, adempiranno i loro obblighi che, ripeto, andranno ascritti alla loro gestione».

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