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di PARIDE LEPORACE

Il commissario europeo Barnier anche ieri era a Roma. Ai giornalisti che domandavano la rituale risposta sulla crisi ha offerto una frase di una padre dell’Europa, quel Jean Monnet, molto caro al presidente Colombo, che recita: “Non è il momento di essere catastrofisti o pessimisti, ma di essere determinati”. Una determinazione assente nella paludosa crisi politica della Basilicata che si trascina lentamente senza costrutto. La crisi è animata dalle voci degli spicciafaccende di via Anzio che animano il teatrino del sottobosco politico. Radiofante comunica che la senatrice Maria Antezza non è in grado di difendere l’assessore Gentile perché viene meno il suo puzzle di poltrone e sgabelli. Gli spicciafaccende dei due presidenti invece confabulano che De Filippo e Luongo (in foto con Rocco Colangelo, si salutano prima della direzione del Pd del 7 novembre scorso) sarebbero sulla buona strada e avrebbero convinto Erminio Restaino ad impugnare la penna che firma le sue dimissioni, ma l’impressione è che si tratti solo di guerriglia psicologica per animare le truppe. Di certo c’è che l’assessore Restaino ieri ha partecipato all’ennesima inutile riunione al ministero sulla crisi del salottificio Nicoletti. Un must economico lucano degli anni zero che si è sbriciolato recentemente come un biscotto nel latte. Il deserto ha sostituito un distretto. Ieri Salvatore Margiotta è intervenuto all’assemblea nazionale della sua corrente esprimendo fiducia a Monti e mettendo in soffitta la foto di Vasto che aveva tanto esaltato il segretario Speranza. Il deputato lucano si è ben guardato dall’ affrontare le questioni lucane. In politica non serve il masochismo. Forse a Roma neanche sanno della crisi politica che affligge la marca biancorossa. L’importante è avere le giuste magliette di riferimento. In Basilicata sono tutti bersaniani. In effetti sono dalemiani travestiti da bersaniani. Quindi tutti Monti ante litteram. De Filippo è anche marchionnista. Chissà che cosa direbbe agli operai in lacrime di Termini Imerese che hanno visto chiudere il loro stabilimento? Giannino Romaniello della Sel gli ha chiesto conto di questa mossa del cavallo. Risponderà? Non sappiamo. Magari mandano qualche spicciafaccende a proporre riformismo mite. Per il momento fischi a Chiaromonte per tutti per il rischio soppressione ospedale. La vicenda non è chiara. La determinazione della Regione qui ha offerto un tavolo tecnico. Auguri. Le questioni economiche sollevate dal precedente taccuino vengono oggi raccolte, su questo giornale, con spirito critico dal vicepresidente Franco Mattia. Aggiungo qualche elemento. L’ultima rivelazione Eurostat assegna la maglia nera italiana alla Basilicata per la disoccupazione giovanile. Cifre molto vicine a quelle delle colonie extraeuropee di Francia e Spagna, infatti il 42 per cento dei giovani lucani è senza lavoro. Affolla tavolini da bar consumando birra. I più determinati (loro sì) cercano il loro presente altrove. Altri frequentano le stanze degli spicciafaccende sperando di ottenere qualcosa. Una polemica politica si è aperta in queste ore sui costi del Forum dei giovani. Un’analisi da chi dirige l’organismo su questa cifra della disoccupazione non farebbe male. Il coordinamento regionale per l’acqua pubblica oggi manifesta a Roma per difendere il risultato referendario da montiani ante e post, e in Basilicata esiste ancora una spa e soprattutto grandi carrozzoni che sono senza guida e senza progetto. In tempo di crisi economica l’acqua lucana è risorsa preziosa. Com’è risorsa preziosa anche l’energia. Ieri, sempre su questo giornale, un ingegnere lucano specializzato nel settore dell’energia ha posto pesanti dubbi sulla validità del piano energetico regionale e sulla Sel. Acronimo spesso confuso con il partito di Romaniello. Anche noi dei media (per nostra incapacità) non abbiamo ben capito che fa questa Sel, società pubblica guidata da un politico dotato di grande ingegno . Presidente Colangelo anche lei senza determinazione al tempo della crisi? Anche lei aspetta il tagliando di rinnovo? Anche lei con gli spicciafaccende? E De Filippo rischia di passare per uno sciamano? Presidente sia determinato, se non riesce a rinnovare il suo gabinetto, almeno decida la nomine e assesti un bel ceffone ai declinisti lucani. Acqua ed energia in Basilicata meritano governo e decisioni alla Marchionne. Gli spicciafaccende magari vadano sul Basento a chiudere le aziende che avvelenano il fiume con i loro scarichi.

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