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Il professor Alberto Ventura insieme al rettore Gino Crisci

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Profondo conoscitore dell’Islam, ha curato per Mondadori l’edizione del Corano più recente

ALBERTO Ventura è il nuovo delegato all’Internazionalizzazione dell’Università della Calabria. Orientalista e profondo conoscitore dell’Islam, Ventura è docente ordinario di Storia dei paesi islamici all’Unical. Ha curato per Mondadori la più recente edizione italiana del Corano, tradotta da Ida Zilio-Grandi. Subentra, come delegato all’Internazionalizzazione dell’ateneo, al professor Guerino D’Ignazio che si è dimesso dalla carica di prorettore (e dalla delega) ad inizio ottobre, in dissenso con il rettore (LEGGI).

Ventura è stato presentato ufficialmente oggi da Gino Crisci, in occasione del Welcome day dedicato agli studenti internazionali dell’Università della Calabria. Sono più di 500, provenienti da 63 diversi Paesi, e iscritti ai corsi di laurea triennale, magistrale e magistrale a ciclo unico dell’Unical.

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Gli immatricolati nell’anno accademico 2016/2017 sono stati 236, il 4 per cento rispetto alle nuove iscrizioni. Le nuove matricole arrivano da 44 diversi Paesi: i gruppi più numerosi quest’anno vengono da Vietnam ed Egitto. Le immatricolazioni 2016/2017 interessano quasi tutti i corsi di laurea e raggiungono la doppia cifra per Ingegneria elettronica e Scienze turistiche (triennali) e Valorizzazione dei sistemi turistico-culturali ed Economia aziendale e management (magistrali).

Fuori dai numeri, la sfida – e non solo nel campus – resta quella dell’integrazione reale. Integrazione che, come ha detto il neo delegato Ventura nella sua prima uscita pubblica, non è solo la giustapposizione di culture diverse, ma impegna tutti a rinunciare ad un pezzo della propria individualità. Un tema decisamente attuale, visto il dibattito aperto in Europa e al di là dell’Atlantico. «Altrove si costruiscono barriere – ha detto il prorettore delegato al Centro residenziale Luigi Filice – Il nostro ponte, invece, è da sempre segno di apertura al mondo».

Tante le testimonianze degli studenti stranieri presenti, che hanno raccontato le loro quotidiane esperienze, immersi in una piccola realtà multietnica e multiculturale. «Ogni giorno mi siedo a tavola o a lezione con studenti italiani, vietnamiti, egiziani. Se qualcuno mi avesse detto, fino a pochi anni fa, che questa sarebbe diventata la mia vita quotidiana – ha raccontato Osvaldo dal Guatemala – avrei fatto davvero fatica a credergli».

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