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Lo stesso giorno in cui la città si accingeva a celebrare i suoi caduti e le vittime del mare, la triste lista di chi ha pagato il proprio tributo alle acque con la vita si allunga ancora, ad essa sarà aggiunto il nome di un ragazzo di origini sorianesi ma napitino da sempre. Si tratta di Giorgio Stingi morto nel corso di una battuta di pesca in apnea organizzata con gli amici al largo di Pizzo. A ottobre il giovane avrebbe festeggiato i suoi 19 anni, un atleta che si è sempre contraddistinto per le sue capacità sportive e che, tra l’altro, ha partecipato alla traversata a nuoto dello Stretto, collocandosi tra i primi. Il tutto è accaduto intorno alle 13,30 di ieri, Giorgio Stingi era in compagnia di Noemi Pizzonia e Giorgio Perrone, quest’ultimo con lui nella battuta di pesca subacquea in apnea. A bordo dell’imbarcazione di Stingi i tre si sono posizionati a venti metri dalla battigia del lido antistantel ‘istituto tecnico nautico, in località “La spina” conosciuto per la sua secca. Secondo quanto raccontato dallo stesso Pizzonia i due stavano riemergendo quando ad un certo punto Stingi sarebbe risceso in profondità, probabilmente avvistando un pesce. Pizzonia, nel frattempo riemerso, ha atteso in compagnia di Noemi che anche l’amico tornasse a galla ma il lungo trascorrere del tempo li ha dapprima insospettiti e poi fatti seriamente preoccupare tanto da spingerli a lanciare l’allarme, anche perchè il ragazzo non aveva bombole ma, appunto, era sceso in apnea. Sul posto sono immediatamente intervenuti l’Arcipesca Fisa settore Guardia Costiera ausiliaria con in testa Franco DiLeo, l’ambulanza del 118, i vigili del fuoco di Vibo Valentia con il caposquadra Cutrì ed i carabinieri della locale stazione, con il maresciallo Antonio Petrelli. A recuperare il corpo del giovane è stato il sottotenente di vascello della capitaneria di porto, Angelo Doria, il quale nel corso delle operazioni ha potuto notare che infilzato dalla fiocina c’era una cernia corposa, probabilmante quel pesce che Stingi aveva visto e per il quale era tornato ad immergersi. Mentre la motovedetta della Guardia costiera ausiliaria ha provveduto a riportare a riva gli altri ragazzi , Stingi è stato trasportato nei locali della Capitaneria a Vibo Marina dove il medico legale Katiuscia Bisogni ha provveduto a verificare la causa del decesso da imputarsi a sincope ipossica, ovvero perdita di coscienza in seguito, probabilmente, al protrarsi dello stato di apnea. Struggente il dolore della ragazza e dell’amico che non si sono dati pace sino all’arrivo dei loro genitori. Il priore della confraternita che ha organizzato la calebrazioni in ricordo delle vittime del mare, Toto Nirta, nel frattempo, appreso ciò che è accaduto ed in segno di rispetto e di ricordo del giovane Giorgio Stingi, ha deciso di sospendere i festeggiamenti e l’atteso spettacolo pirotecnico in programma per ieri sera.

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