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Gli esponenti no global di Cosenza non hanno attuato alcuna condotta sovversiva. È questa la motivazione con la quale la Corte d’assise di Cosenza ha assolto i 13 militanti del movimento che erano stati arrestati dai carabinieri del Ros nel novembre del 2002. I giudici hanno depositato le motivazioni della sentenza di assoluzione emessa il 24 aprile scorso dal collegio giudicante presieduto da Maria Antonietta Onorati. Il pm, Domenico Fiordalisi, aveva chiesto la condanna dei 13 imputati, tra cui figuravano l’ex deputato del Prc Francesco Caruso (nella foto) ed il leader delle «tute bianche» Luca Casarini. Secondo l’accusa, gli imputati avevano costituito un associazione sovversiva, denominata Rete del sud ribelle, che avrebbe svolto un ruolo attivo in occasione del G8 e del Global forum svoltisi nel 2001 rispettivamente a Genova e Napoli. Ai 13 arrestati venne contestato, in particolare, il reato di attentato contro organi costituzionali per avere in concorso tra loro turbato l’esercizio delle funzioni svolte dal Governo italiano in occasione dei due vertici internazionali. Tesi smentita, con la sentenza di assoluzione perchè il fatto non sussiste, dai giudici della Corte d’assise di Cosenza.

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