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di Pietro Scognamiglio
DOMENICA abbiamo buttato l’occhio sulla panchina dell’Inter: Gaudino, Villas, Faria, Bernazzani, Baresi, Silvino. Sono i componenti dell’abbondante staff di Mourinho, ai quali il portoghese ha lasciato l’onore di sedersi al suo posto a bordo campo, originale ringraziamento per i successi ottenuti. I ruoli ricoperti sono quelli di preparatore atletico, tattico, assistente tecnico, allenatore in seconda, preparatore dei portieri.
Con le dovute proporzioni, per farvi un’idea, è quello che accadrebbe a Potenza nel caso vada in porto la trattativa con l’attuale direttore generale del Cosenza, Massimo Mirabelli.
Lo “special” di turno sarebbe proprio il dirigente, che porta con sè un allenatore – Mimmo Toscano – il suo vice, il preparatore atletico, il riabilitatore, due massaggiatori, il segretario, un dirigente accompagnatore. Un organizzazione forse ciclopica a livello di Seconda Divisione, ma diventata una vera macchina da guerra proprio a Cosenza con la scalata dai dilettanti alla terza serie nazionale.
PIANO A Mimmo Toscano, artefice dalla panchina del miracolo calabrese, non rinnega il legame a doppia mandata con il suo mentore, correndo anche il rischio di gravitare un po’ nell’ombra: “so dei contatti tra Postiglione e Mirabelli – ci racconta al telefono – il vostro presidente stravede per lui e posso dirvi che ne ha tutte le ragioni, Massimiliano ha creato qui a Cosenza un modello organizzativo che si è dimostrato vincente in una piazza difficilissima”. Fedeltà assoluta. Toscano recapita in Basilicata attestati di stima (“ho lasciato tanti amici, sono affezionato a Potenza”), ricambiati da chi lo ricorda in maglia rossoblu nella stagione 1992-‘93, mediano di quell’undici che ottenne la salvezza in C1 nello spareggio di Foggia contro il Casarano.
Toscano viaggerebbe sicuramente insieme al suo vice Michele Napoli e ai fratelli Bruni, uno preparatore atletico, l’altro specialista nella riabilitazione dagli infortuni (esperienze con Gallipoli e Vittoria). Ma è lui stesso a fornirci la data della discordia: “ho un altro anno di contratto a Cosenza, Mirabelli ne ha altri quattro, insieme al mio staff aspetto di sapere cosa può accadere qui prima di guardarmi intorno, credo sarà decisivo il Cda del prossimo 8 giugno”. Toscano ci saluta con un’apertura netta: “l’interessamento del Potenza mi onora e mi affascina, vedremo come vanno le cose”. Ma Postiglione, nonostante la trattativa sia avviatissima, resta perplesso e l’ ha fatto presente all’amico Mirabelli. I dubbi riguardano, come anticipato ieri, la tempistica. Il patron rossoblu non sembra intenzionato ad aspettare la prima decade di giugno, anche perchè al momento è completamente scoperto in tutti i ruoli cardine dell’organigramma. Sta smaltendo in prima persona la pratica delle liberatorie e l’ordinaria amministrazione, ma non ha materialmente un appoggio a livello legale e contabile per presentare la domanda di ripescaggio e tutti gli incartamenti per l’iscrizione al campionato. Semplificando, se un allenatore lo si può aspettare anche fino al 20 giugno, il segretario e il direttore generale al Potenza servono subito. Ma con il gruppo-Mirabelli, chiamiamolo cosi’, le figure in questione si muoverebbero tutte insieme, o altrimenti non si muoverebbe nessuno.
PIANO B Ecco perchè rimane ancora in piedi la pista che porta ad Eziolino Capuano, più conveniente dal punto di vista economico (lo staff sarebbe molto più ridotto) e che consentirebbe una quadratura del cerchio più rapida. L’ex tecnico della Paganese continua a non servirsi di giri di parole: “ripeto – afferma – posso immaginarmi su una panchina di Seconda Divisione solo a Potenza, non nascondo che è una categoria che mi fa paura affrontare nuovamente dopo tanti anni trascorsi al piano di sopra, sempre con ottimi risultati”. Ma lo spiraglio resta, ed è concreto: “in questi giorni ho sentito un Postiglione voglioso di vincere più che mai, mi ha fatto una buona impressione, fermo restando che sto avendo contatti anche con società di categoria superiore.” Ma l’apertura in questo caso, a nostro parere, è tutta nelle dichiarazioni ad effetto, che con Capuano non mancano mai. “A Potenza deve spingermi l’entusiasmo, accetterò nel momento in cui vedrò le condizioni per poter arrivare primo in classifica e portare poi la squadra in B entro tre anni, in questo modo il Potenza diventerebbe il mio Real Madrid, altrimenti posso pensare di rimanere anche un anno fermo”. Fuochi d’artificio. Capuano agisce con poteri quasi completi anche sul mercato – un po’ da allenatore manager all’inglese – e non richiederebbe un contorno faraonico, riponendo infatti piena fiducia nella coppia Catalano – Santarsiero già alle dipendenze di Postiglione. Al momento ha contatti avviati con Juve Stabia e Cavese in Prima Divisione, ma entrambe le piste potrebbero per lui complicarsi. Questo perchè a Catellammare dovrebbe insediarsi come ds l’ex lametino Carmine Donnarumma, che per la panchina ha altre idee. Mentre a Cava l’ipotesi Capuano resta legata all’attuale patron Della Monica, che però potrebbe lasciare al probabilissimo neo socio Lombardi – ex vicepresidente della Scafatese – la scelta del tecnico, che a quel punto sarebbe Maurizi. Nulla di strano che la chiusura contemporanea di queste due porte possa sollecitare Capuano ad avvicinarsi al Potenza in maniera sempre più decisa. Le soluzioni Domenicali o Bonetti, circolate in città sempre qualora salti l’intesa con Mirabelli, appaiono a questo punto residuali.

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