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di ROSSELLA MONTEMURRO
METAPONTO – Lotta allo sfruttamento del lavoro nero e contrasto all’immigrazione clandestina: con le operazioni “Demetra” e “Odysseus” sono questi gli obiettivi che si prefigge il Comando provinciale dei carabinieri.
Un’attenzione particolare che ha consentito, in questi anni, di evitare situazioni limite come quelle che si sono verificate a Rosarno.
E’ guardia alta, quindi, su simili problematiche, per scongiurare che possano acuirsi diventando vere e proprie emergenze sociali. Nel corso del 2009 sono stati 19 i servizi effettuati dall’Arma per contrastare l’immigrazione clandestina mentre, nell’ambito del contrasto al lavoro nero e al caporalato, il controllo delle 183 aziende effettuato in collaborazione con il Nil (Nucleo ispettorato del lavoro) e la Direzione provinciale di Matera ha portato alla denuncia di 8 persone (tra queste 4 caporali). «Con Demetra (questo il nome dell’operazione ciclica dei carabinieri ndr) è possibile debellare situazioni in cui gli immigrati sono ingiustamente sfruttati, impiegati senza nessuna tutela e costretti a lavorare spesso senza idonee misure di sicurezza -ha spiegato i tenente colonnello Domenico Punzi, comandante provinciale dei carabinieri. L’attività dei carabinieri è svolta periodicamente sotto il coordinamento della prefettura e in sinergia con le altre forze di polizia».
Se Demetra è volta al contrasto di ogni forma di sfruttamento lavorativo in agricoltura, con riferimento all’impiego di immigrati, anche irregolari, con Odysseus, lo scopo è quello di applicare la normativa vigente sugli stranieri, controllare l’intera provincia, contrastare ogni forma di irregolarità, di lavoro nero e di sfruttamento immigrati, verificare situazioni presso aziende agricole, specie durante la campagna di raccolta di prodotti agricoli, perseguire casi di attività abusive e non in regola con le leggi vigenti e prevenire casi di intermediazione abusiva (caporalato).
Durante i controlli sono sotto osservazione anche le zone, in particolare nell’area del Metapontino, che diventano luogo di rifugio occasionale da parte di extracomunitari impiegati in lavori agricoli.
Ne è un esempio l’area dell’ex vivaio dell’Alsia, a Metaponto, un’area abbandonata che lo scorso 9 luglio era stata interessata da un blitz dell’Arma: furono identificati 25 extracomunitari, tutti con regolare permesso di soggiorno. Per la precarietà degli stabili, a luglio fu disposta un’ordinanza di sgombero dal Commissario Prefettizio del Comune di Bernalda, dottoressa Mariarita Iaculli. A dicembre 2009, però, nel corso di nuovi controlli, l’area è stata nuovamente sgomberata: in condizioni igienico-sanitarie precarie c’erano 23 cittadini stranieri.
L’ultima attività di controllo, in ordine di tempo, condotta il 7 gennaio a Scanzano, insieme al Nucleo Ispettorato del Lavoro di Matera, ha portato all’arresto di un immigrato tunisino, all’espulsione di un secondo e alla denuncia di un commerciante agricolo del posto.

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