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L’EFFETTO è quello classico di una frenata con tanto di leggera spinta in avanti. Non è niente di preoccupante a meno che qualcuno per la fretta non prenda a scendere sulle sue gambe assecondando il movimento delle scale, perchè a quel punto, se si piantasse d’istinto sui talloni, riceverebbe sulle spalle il peso del suo corpo accelerato per la velocità dell’impianto (0,5 metri al secondo), più quella indipendente del suo incedere, col serio rischio di finire sbilanciato.
Ieri mattina non si è fatto male nessuno, ma quando l’orologio segnava venti minuti alle undici una quindicina di persone sono rimaste appiedate lungo il percorso del nuovo impianto di scale mobili che unisce Porta Salza e via Tammone, inaugurato in pompa magna esattamente una settimana fa.
Si può immaginare lo sconcerto di quanti attraversavano in quel momento la fondovalle del torrente Verderuolo, tornato ben visibile in superficie sul fianco sud della struttura a causa dei lavori per la costruzione di un parcheggio. Per la maggior parte di loro era la prima volta che si avventuravano lungo il tracciato del ponte coperto, e come presentazione poteva andare sicuramente meglio.
Pochi ma determinati quelli scafati e già a loro agio con l’annunciata rivoluzione del trasporto pubblico locale, che non si sono persi d’animo, e hanno aggredito gli scalini che li separavano dalla rispettiva meta. L’impianto è ripartito lentamente, dopo 5/7 minuti di interruzione del servizio. Solo quattro delle 26 rampe semoventi sono rimaste ferme fino alle sedici, ma è bastato invertire la direzione di quelle affianco per garantire il sostegno almeno in salita.
Si è trattato di un calo di tensione che ha provocato lo spegnimento automatico dei sistemi. Anche la radio si è zittita, e sono entrati in funzione i generatori che hanno assicurato il funzionamento degli ascensori. In serata anche Enel ha ammesso il problema e si è detta pronta a risarcire i danni ove prodotti, in particolare agli impianti.
Non ci sarebbe stato nessun guasto direttamente sulla cabina che rifornisce le scale mobili, quanto una serie disservizi nella zona di Porta Salza, che hanno interessato diverse attività commerciali proprio tra le 10 e 40 e le 11 e 30 di mattina, e che alla fine ha determinato l’abbassamento di tensione avvertito dalle linee che alimentano le scale.
L’intervento del personale tecnico sarebbe stato tempestivo anche perché allertato da qualche ora per gestire le situazioni che si creano di norma con l’arrivo della neve sulla città, ma che sia stata questa la causa dell’accaduto non c’è nessuno che sia disposto ad affermarlo con certezza.
Si sa che pochi giorni prima della cerimonia d’inaugurazione del ponte il dirigente dell’ufficio Manutenzione impianti del Comune aveva fatto spedire una nota indirizzata proprio all’Enel, dopo che in fase di collaudo si erano verificati almeno un paio di episodi simili. Le ventisei rampe di scale a regime consumerebbero un totale di 520 KW di energia, con un picco di 700 KW e passa allo spunto di partenza.
«Più che un generatore ausiliario – ha dichiarato il direttore d’esercizio della struttura, l’ingegner Antonello Salvatore del Cotrab – per assicurare un sistema del genere occorrerebbe la costruzione di una piccola centrale autonoma nel vallone di Santa Lucia, ma dato che è impossibile realizzarla, è fondamentale che la società di distribuzione faccia il massimo sforzo per assicurare la continuità della fornitura di elettricità, dato che in caso contrario si tratterebbe pur sempre dell’interruzione di un pubblico servizio».
Leo Amato

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