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E’ STATO trovato nel suo appartamento a Roma, in via Portuense, nella periferia sud della Capitale. Michele Salpietro, originario di Senise, in provincia di Potenza, aveva lasciato la Basilicata dopo le scuole medie. Si era laureato in filosofia e questa passione l’ha coltivata fino all’ultimo giorno dei suoi 59 anni. Aveva scritto anche un pugno di saggi poi pubblicati da editori locali.

Lavorava all’Archivio storico della Federazione romana dei Cavalieri del Lavoro e a Senise lo ricordano comunque come una persona tranquilla ma introversa, un po’ timida con le donne, ma nulla più. Nell’appartamento la scena fotografata dalla Polizia è raccapricciante. Salpietro è stato trovato con indosso soltanto un paio di boxer, con una ferita molto profonda alla testa e le mani legate dietro la schiena. Il corpo a terra in un lago di sangue. E sembra sia stata la sorella a dare l’allarme: non lo sentiva da un paio di giorni e così ha pensato di passare da casa di Salpietro.

Qui avrebbe trovato la porta della camera da letto chiusa a chiave. Chiave che non è stata trovata in casa. A sfondare la porta sono stati i vigili del fuoco chiamati dalla Squadra Mobile di Roma, che adesso sta indagando sul caso.

La storia è strana, potrebbe essere un gioco erotico, qualcosa legata alla pratica del bondage estremo, ma quella ferita alla testa non convince. Potrebbe essere stata una rapina, un tentativo mal riuscito per cercare di zittire l’uomo mentre cercava di liberarsi dai suoi aguzzini. Certo è che quelle mani legate hanno contribuito a diverse speculazioni: una notte di sesso finita male, un gioco erotico troppo estremo o addirittura una rapina sviluppata dopo una notte di sesso.

La pista che si batte ora è quella degli ambienti gay, ovvero quella dei rapporti occasionali, magari nati in una sera o in qualche chat, e che porta ad aprire casa a sconosciuti. In passato omicidi hanno segnato la comunità. ma è solo una delle piste, non quella certamente accreditata. C’è infatti al possibilità che si tratti di una semplice rapina, ma all’interno della casa, almeno da una prima analisi effettuata dalla Polizia, non risultano essere stati portati via oggetti.

La Polizia scientifica adesso sta cercando qualcosa in più e sta anche tentando di accertare se la vittima avesse fatto sesso quella sera. Questo indizio e i rilievi del Dna potrebbe stringere il cerchio su alcune amicizie, su chi magari potrebbe essere l’autore del gesto. Ma può essere anche che non si trattasse di una semplice rapina, forse l’uomo o la donna che erano in casa con lui in quel momento cercavano un oggetto preciso, magari già trafugato. Insomma, le piste sono tante e la soluzione non sembra essere tanto vicina.

Le indagini della Polizia vanno avanti seguendo anche la pista del delitto a sfondo sessuale, ma a dare qualche risposta saranno i rilievi del Dna della scientifica e l’autopsia disposta sul cadavere dell’uomo.

v.panettieri@luedi.it

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