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Nel corso della precedente legislatura (tra maggio 2005 e la fine del 2008) quattro consiglieri regionali della Basilicata hanno percepito indebitamente i rimborsi chilometrici dovuti a chi ha una residenza diversa da quella della sede dell’assemblea lucana: per questo motivo il Tribunale di Potenza li ha condannati a un anno e otto mesi di reclusione per falso e truffa (con pena sospesa).   

L’inchiesta, condotta nel 2008 dal pm Henry John Woodcock (poi trasferito a Napoli) ha riguardato i rimborsi chilometrici percepiti dai consiglieri regionali Franco Mattia, Franco Mollica, Prospero De Franchi e Giacomo Nardiello, residenti in diversi centri del Potentino: i primi due nel 2010 sono stati rieletti nelle liste del Pdl (Mattia) e di Mpa (Mollica, poi passato all’Udc).   

Secondo l’accusa, la residenza dichiarata dai quattro sarebbe fittizia, poichè tutti in realtà avrebbero vissuto stabilmente a Potenza: i rimborsi – tra i 24 mila e i 19 mila euro in totale – secondo le norme del 2002, poi abolite, erano forfettari e calcolati sulla distanza chilometrica per 18 riunioni mensili. 

Gli investigatori controllarono le utenze, i cellulari e gli spostamenti dei consiglieri regionali tra il 2004 e il 2009, ma per il periodo tra aprile 2004 e maggio 2005 è poi intervenuta la prescrizione.   Dopo il trasferimento di Woodcock, il fascicolo è passato al pm Sergio Marotta, che oggi in aula, prima della camera di consiglio, aveva chiesto l’assoluzione (“perchè il fatto non sussiste») per i quattro imputati. 

Dopo la lettura del dispositivo da parte del giudice, Aldo Gubitosi, tutti si sono detti «sconcertati» e alcuni hanno anche parlato di «sentenza politica», evidenziando che «la residenza è reale e in quei Comuni ci viviamo – hanno aggiunto – e non abbiamo mai dichiarato il falso». 

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