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REGGIO CALABRIA – Nel corso della conferenza stampa Luigi Tuccio ha ripercorso la sua attività di assessore all’Urbanistica. «Un assessorato – ha detto – che, come si sa, è nell’occhio del ciclone per via degli arresti di alcuni dipendenti e su cui vi è in corso un dibattimento giudiziario. Quando il sindaco Arena mi ha affidato la delega, la prima cosa che ho fatto è di porre in essere le condizioni per lavorare in maniera chiara e nitida».   «Nel corso di queste difficili giornate – ha detto ancora Tuccio – voglio sottolineare alcune riflessioni espresse pubblicamente dal collega consigliere Canale, del Pd, il quale, conoscendo molto bene me e la mia famiglia, avrebbe dovuto difendermi perchè le porte della mia abitazione sin da quando eravamo fanciulli per lui e la sua famiglia sono state sempre aperte. Al contrario, mentre sotto la mia abitazione vegliava la polizia di Stato per proteggere la mia famiglia e mio padre da ritorsioni della ‘ndrangheta, nei pressi dello studio del padre di Canale sostavano talune autovetture Mercedes G blindate di colore bianco di qualche imprenditore».   Contro di me – ha detto ancora Tuccio – si è scatenata un’autentica bufera mediatica senza precedenti. Di converso, dico ancora, mi farebbe piacere sapere l’origine delle fortune immobiliari di taluni miei accusatori; le vicende che hanno riguardato padri di consiglieri regionali del centrosinistra processati per 416 bis o di rapporti more uxorio di figli di esponenti del centrosinistra con figli di noti capimafia di questa città. Io non ho mai voluto fare nomi e non ne farò perchè, quanto meno, taluni accostamenti, lo ripeto, sono assolutamente superficiali per giudicare l’operato di chi è impegnato nella vita pubblica». 

 

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