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di SALVATORE SANTORO
POTENZA – Eppure qualche crepa c’è. Il centrosinistra che ostenta sicurezza e che parte con i favori del pronostico per le prossime elezioni regionali al suo interno vive qualche difficoltà. Di inserimento delle nuove forze.
La coalizione che si sta costruendo intorno al candidato presidente della giunta Vito De Filippo – un vero e proprio dream team – sembra poter essere vittima della sua stessa grandezza. Non è semplice, e questo lo si sapeva dall’inizio, mettere intorno a un tavolo vecchi protagonisti del centrosinistra lucano e nuovi aspiranti tali. Qualche difficoltà infatti si sta palesando sia per quanto riguarda l’Udc e sia per quanto riguarda l’Api di Francesco Rutelli e Vilma Mazzocco. Nulla di irrisolvibile. Ma qualche screzio tra i vari partiti c’è.
E’ quanto trapela dalle indiscrezioni rispetto al vertice delle forze di maggioranza regionale che si è svolto martedì scorso al primo piano del palazzo della giunta. Già dalle battute iniziali si è compreso che l’Api non è perfettamente integrata: mentre tutti i segretari erano già intorno al tavolo degli uffici del presidente della giunta De Filippo, Vilma Mazzocco e Gianfranco Blasi attendevano comunicazioni al piano terra del consiglio regionale. Piccolo problema di comunicazioni, sicuramente, ma con la Mazzocco che ha sbottato: «Se nessuno ci avvisa come facciamo a sapere che hanno iniziato?».
Il resto si è svolto a porte chiuse. Ma si appreso che qualche distinguo da parte dei partiti minori del centrosinistra è stato sollevato verso l’Api che non avrebbe ancora ufficializzato la linea politica precisa. Dettagli, se sono questi, che potrebbero essere superati stamani durante la conferenza stampa di inaugurazione della sede di Alleanza per l’Italia che si svolge alle 11, nella quale la coordinatrice regionale «presenterà le linee dell’azione politica di API per la Basilicata».
Per quanto riguarda invece questioni di sigle, ieri è stato diffuso il comunicato del consigliere regionale Antonio Flovilla in cui si legge: «La scelta politica chiara e inequivocabile è di concorrere alle regionali e alle comunali con il centrosinistra» e si spiega che «il simbolo della “Rosa Bianca” in regione è statutariamente nella disponibilità del movimento politico “Basilicata Popolare». Quindi ricorda Flovilla «che proprio il coordinamento regionale di Basilicata Popolare ha formalizzato la decisione di partecipare alla competizione elettorale attraverso un accordo politico con Alleanza per l’Italia. Nessuna deroga è stata concessa. I candidati di Basilicata Popolare concorreranno alle elezioni con il simbolo dell’ApI, la cui dirigenza, a tutti i livelli, è stata integrata con quella di Basilicata Popolare».
Altra questione è quella relativa all’Udc. E si sa che la doppia scelta di correre insieme al centrosinistra e al Pd alle regionali e da soli a sostegno del candidato Angelo Tosto alle comunali di Matera non piace a molti dello schieramento che governa la Regione.
Questione che non è ancora risolta ma che è stata discussa in maniera vivace anche durante il vertice di martedì scorso. Tanto che il segretario regionale dell’Idv, Michele Radive in una nota ieri ha precisato: «Il voler giustificare da parte dell’Udc di Basilicata la corsa solitaria al Comune di Matera, prendendo ad esempio quello che Italia dei Valori ha fatto le scorse amministrative a Potenza, è non solo pretestuoso, ma anche immotivato. Intanto sono profondamente differenti le motivazioni politiche ed i punti di partenza».
E quindi ha aggiunto Michele Radice: «L’Idv è organicamente dentro il centro sinistra italiano e lucano, per cui gli obiettivi sono comuni e coincidenti. Sono le divergenze strategiche e la diversa sensibilità nell’interpretare alcuni momenti particolari che possono orientare a scelte diverse, non avendo a volte altri strumenti che il dissenso per evitare che il centro sinistra possa inesorabilmente naufragare».
E ancora spiega Radice: «E’ quello che avevamo sostenuto nelle scorse elezioni amministrative prima ancora a Matera e poi a Potenza. Non c’era inoltre nelle valutazioni dell’Italia dei valori il benché minimo obiettivo di voler trarre da tali competizioni un vistoso ed opportunismo vantaggio elettorale. Anzi le esperienze passate ci possono facilmente far affermare esattamente il contrario. Né quelle competizioni potevano e dovevano essere il luogo di successive trattative per chissà quali postazioni di potere, che come si può ben vedere non ci sono state ed oggi ancor meno ci potranno essere. Sono proprio le esperienze sbagliate che devono farci corregge i comportamenti».
Sempre secondo le indiscrezioni poi sembra che ci siano state delle difficoltà tra alcuni segretari e gli esponenti dei Verdi rispetto a questioni politiche e di appartenenza.

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