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ROMA (ITALPRESS) – La ripartenza del campionato di calcio è “un segnale importante. L’Italia sta ripartendo, lo sport e il calcio diventano protagonisti, soprattutto ora che è possibile farlo in sicurezza e nel rispetto della salute di tutti”. Ospite del Tg5, il ministro per le Politiche giovanili e lo Sport, Vincenzo Spadafora, torna a parlare della decisione annunciata ieri di far riprendere il campionato. “Il mondo del calcio è composto da presidenti di società molto diversi tra loro, con approcci e sensibilità differenti, tutti appassionati ma anche giustamente interessati al grosso giro d’affari e interessi economici che c’è dietro al calcio – ha osservato Spadafora – Mi sono molto arrabbiato quando un mese fa mi si chiedeva di decidere la data di ripartenza quando avevamo ancora problemi con le terapie intensive e trasferivamo le bare sui mezzi del ministero della Difesa. Ho trovato assurdo chiedere delle risposte certe in quella situazione. Oggi invece l’Italia sta ripartendo e il calcio, come tutte le industrie, è giusto che possa riprendere”. E a questo proposito, Spadafora ammette di aver pensato che non sarebbe stato possibile ripartire “nei momenti più difficili, nei giorni con i dati più alti della curva dell’epidemia. Devo dire che ancora adesso incrocio le dita per sperare che il campionato possa andare avanti fino alla fine come previsto”. E guardando al futuro annuncia: “Non voglio perdere l’occasione che mi viene data da una legge delega voluta dal precedente Governo per riformare il mondo dello sport. Per esempio c’è il tema dei lavoratori sportivi, un mondo straordinario di persone che dedicano la loro vita allo sport e non hanno nessun tipo di tutela. Questa e altre cose saranno presenti nella riforma che approveremo entro il mese di agosto”.
(ITALPRESS).

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