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VERONA (ITALPRESS) – Audi attinge ulteriormente alla tecnologia della realtà aumentata (AR) alzando l’asticella della sicurezza, dell’intuitività e del comfort delle proprie vetture grazie all’head-up display con realtà aumentata, al debutto con i SUV compatti elettrici della gamma Q4 e-tron. Il nuovo head-up display corredato della realtà aumentata coniuga praticità, sicurezza e precisione nelle indicazioni. Il dispositivo proietta sul parabrezza le principali informazioni in funzione di due livelli: quello di stato, che riguarda il comportamento della vettura, e quello AR. Le avvertenze dei sistemi di assistenza, le frecce di svolta legate alla navigazione e i relativi punti di partenza e destinazione vengono mostrati come contenuti AR e visualizzati in modo dinamico, così che appaiano parte integrante del mondo esterno. Le indicazioni appartenenti alla realtà virtuale “fluttuano” a circa dieci metri dal conducente oppure, in funzione delle condizioni di guida, a distanze superiori. Le informazioni si affidano all’interazione tra intelligenza artificiale, machine learning e connettività Car-to-X, quest’ultima rafforzata da un’innovativa piattaforma dati in grado di rilevare in tempo reale e condividere gli input sulle variazioni d’aderenza del manto stradale, così da favorire la sicurezza, specie in condizioni di scarsa visibilità, e consentire al guidatore di non distrarre l’attenzione dalla strada. L’area di visualizzazione dei contenuti AR equivale a un monitor con diagonale di 70 pollici. Nella sezione inferiore, come accennato, vengono proiettate le informazioni di stato relative al veicolo come la velocità di marcia, la segnaletica stradale e le indicazioni dei sistemi d’assistenza e navigazione.
Dal punto di vista tecnico, il cuore dell’head-up display con realtà aumentata è rappresentato dalla Picture Generation Unit (PGU), collocata all’interno della plancia. Un display LCD invia i fasci di luce a due specchi dalla superficie piatta, mentre speciali elementi ottici dividono le componenti destinate alle visualizzazioni a breve e a lungo raggio. Gli specchi piatti dirigono i fasci di luce verso un ampio riflettore concavo a regolazione elettrica. Da qui, gli input raggiungono il parabrezza, che li visualizza nel cosiddetto eyebox, orientandoli verso il conducente. Quest’ultimo percepisce i simboli con una nitidezza pari all’ambiente reale.
(ITALPRESS).

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