X
<
>

Condividi:
1 minuto per la lettura

Vasta operazione questa mattina, condotta dalla questura di Cosenza e dal commissariato di Castrovillari, contro lo sfruttamento della prostituzione. La polizia sta eseguendo dieci provvedimenti di custodia cautelare nei confronti di cittadini rumeni e italiani ritenuti responsabili di associazione a delinquere finalizzata allo sfruttamento della prostituzione. Secondo quanto emerso dalle
indagini, condotte per oltre un anno tra la sibaritide e l’Emilia Romagna, c’era anche qualche minorenne e qualche donna incinta tra quelle costrette a prostituirsi. Agenti del Commissariato di Polizia di Castrovillari (CS) hanno eseguito una decina di ordinanze di custodia cautelare in carcere contro una presunta organizzazione dedita allo sfruttamento della prostituzione, operante nell’area della Sibaritide.
I componenti dell’organizzazione avrebbero sfruttato, a fini di prostituzione, anche ragazze minorenni e donne incinte. L’operazione, coordinata dalla Questura di Cosenza, è stata chiamata Ursaru, che in romeno significa sfruttatore. Il Commissariato di Castrovillari, oltre ad eseguire le dieci ordinanze di custodia cautelare, sta effettuando una serie di perquisizioni a Sibari, in altri centri dell’Alto Jonio cosentino ed in Emilia Romagna. I provvedimenti restrittivi sono stati emessi dal gip di Castrovillari su richiesta della Procura della Repubblica. L’indagine che ha portato all’emissione delle ordinanze di custodia cautelare si basa su una serie di intercettazioni telefoniche ed ambientali dalle quali è emersa la fitta rete di rapporti e complicità tra i componenti dell’organizzazione per lo sfruttamento nell’attività di prostituzione nella quale erano coinvolte decine di donne, molte delle quali romene.

(Fonte: ANSA)

Condividi:

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

EDICOLA DIGITALE