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E’ Cosenza la città «più verde» della Calabria, l’unica a superare la media nazionale secondo i dati di Ecosistema urbano 2009, costituito dai parametri monitorati da Legambiente e Ambiente Italia. Cosenza guida la classifica delle cinque province calabresi con un punteggio di 54,21, che si traduce con la quarantacinquesima posizione assoluta, con la media nazionale che si assesta a 51,96. Ultima, invece, Catanzaro, che si assesta al novantatreesimo posto assoluto a livello nazionale con 39,04 punti. Tra le due province si assestano, invece, sempre al di sotto della media nazionale, Vibo Valentia, seconda tra quelle calabresi con 46,28 punti e l’ottantesima posizione nazionale, seguita da Reggio Calabria, 42,73 (novantesimo posto), e Crotone, 41,78 punti e la novantunesima posizione assoluta.L’improvviso tracollo di Roma, lo scatto di reni di Milano, la bella conferma di Belluno, il Sud costantemente in panne, il protrarsi dell’emergenza mobilità, smog, trasporto pubblico. L’esame dei 125 indicatori di Ecosistema 2009, l’indagine sulla sostenibilità urbana di Legambiente, Sole 24 Ore e Ambiente Italia, restituisce queste cinque immagini nitide dell’Italia delle città, con le due metropoli più importanti che imboccano strade diverse, la riproposizione di un divario enorme tra settentrione e meridione e una sostanziale stasi della qualità ambientale urbana. I numeri mettono in risalto un’Italia delle città piena di contraddizioni. Con alcune esperienze avanzate in diverse aree del Paese (il teleriscaldamento, una raccolta differenziata spinta) che si perdono in una generale mediocrità delle politiche ambientali. Con una forte domanda di una mobilità più sicura e scorrevole e una realtà fatta di ingorghi e smog, un servizio di trasporto pubblico che vede ormai salire ogni italiano sull’autobus meno di una volta a settimana, una stasi delle strategie volte a favorire gli spostamenti a piedi, in bicicletta o coi mezzi collettivi. Con una serie di consumi che, in tempi di crisi economica, si dicono in calo e invece restano stabili o continuano a crescere. Il rinnovo del parco auto, ad esempio: c’è stato un ricambio dell’8%, vecchie vetture sostituite da modelli freschi di concessionaria. Oppure la bolletta energetica e petrolifera delle città, praticamente identica a quella dell’anno prima. E anche con una gestione dei rifiuti che rimane immutata. Paradossalmente, anzi, la produzione di spazzatura aumenta da un anno all’altro di un chilo a persona. Ma è un chilo molto «pesante», che mette in luce quanto l’emergenza Campania abbia poco influenzato le scelte generali delle amministrazioni locali e di quella nazionale. La classifica della sostenibilità ambientale tra le prime cinque città vede anche Siena, Trento, Verbania e Parma. Pur senza primeggiare in quasi nessuno dei parametri selezionati Belluno ha buone performance in tutti i settori: una discreta qualità dell’aria (la media annuale delle polveri sottili scende da 26 a 23 microgrammi per metro cubo, ampiamente entro i limiti di legge), un’ottima raccolta differenziata (il 57,4%), una bassissima produzione di rifiuti, bassi consumi di acqua (136 litri pro-capite) ma perdite eccessive dalla rete idrica (il 36%), un trasporto pubblico sufficiente (76 viaggi a testa ogni anno), una buona dotazione di spazio per le bici (4,6 metri per abitante) e una crescita costante degli spazi interdetti alle auto. L’altra faccia dell’Italia delle città si chiama Frosinone, ultima nella graduatoria di Ecosistema Urbano 2009, che occupa la coda insieme a Ragusa, Catania e Benevento. Nel capoluogo laziale parecchio smog, un trasporto pubblico quasi inesistente, un altissimo tasso di motorizzazione (73 auto ogni 100 abitanti). Le colpe della staticità delle città sono varie e non sempre ricadono sui sindaci. «Se dovessimo indicare oggi l’identikit del buon amministratore – si legge nel rapporto – potremmo sintetizzarlo in questo modo: un sindaco che agisce per risolvere i problemi e così facendo riscuote consenso. Troppi sindaci sembrano pensare che l’obiettivo di rendere le città più moderne ed efficienti passi più da qualche grande infrastruttura isolata piuttosto che da una forte scommessa sulla qualità ambientale come fattore di benessere civico e anche di sviluppo economico». Ecosistema Urbano 2009 segnala inoltre la presenza di Cagliari al 35esimo posto nella classifica generale (prima delle città del sud e isole) e al quinto posto tra le grandi città, in salita di 17 posizioni rispetto all’edizione 2008. Al Sud migliora anche Caserta, che si piazza al 37esimo posto (era al 41esimo lo scorso anno). Ci sono poi gli enormi passi indietro di Roma (dal 55esimo scivola al 70esimo posto) e quelli in avanti di Milano (guadagna circa 10 posizioni ed è 49esima). Le due aree metropolitane italiane erano fino allo scorso anno appaiate. È vero che Roma ha un inquinamento atmosferico leggermente più basso rispetto a quello del capoluogo lombardo, ma per il resto la Capitale mette in fila una serie di risultati negativi: Milano ad esempio batte Roma in raccolta differenziata, per le isole pedonali, le piste ciclabili. Tra la prima e l’ultima classificata di Ecosistema Urbano c’è un baratro. I migliori progrediscono, i peggiori sembrano quasi arretrare: le distanze non si attenuano, si esasperano. E gli ultimi non sono necessariamente i più poveri (in parte sì, sono le città a più basso reddito), ma quelli che peggio curano le loro risorse ambientali. Le ultime 14 città di questo anno (non molto diverse da quelle del 2007 o anche del 2003) sono tutte città di cinque regioni: Sicilia (7), Calabria (3), Lazio (2), Campania (1). E, a sorpresa, Matera. «Sgombriamo il campo dall’idea che queste città siano ‘in ritardò perchè (o solo perchè) a più basso reddito – commenta Alberto Fiorillo, responsabile aree urbane di Legambiente: – Frosinone, ultima in classifica, ha lo stesso prodotto interno lordo procapite di Verbania, che è invece tra le prime cinque, Catania (la terzultima) ha un pil procapite superiore a Campobasso (che è 63 posizioni sopra nella classifica), Catanzaro ha un reddito procapite superiore a Cagliari ma più di 15 punti in meno nella classifica di qualità ambientale». Tornando a ragionare di vetta, si riparte dal secondo gradino del podio: Siena. Migliora nell’inquinamento atmosferico, migliora la percentuale di acque reflue depurate che arriva al 95, aumenta ancora i metri quadrati per abitante di superficie dedicati alle bici (che passano dai 3,51 della scorsa edizione ai 4,51) e quelli limitati al traffico veicolare che salgono a 30,94 metri quadrati pro capite (erano 30,79 in Ecosistema Urbano 2008) e in questo caso valgono al capoluogo toscano il primo posto nella classifica di settore. Terza si piazza Trento che progredisce ancora nella raccolta differenziata dei rifiuti (passa dal 47%della scorsa edizione al 50,3%), al quarto posto c’è Verbania anche grazie a significativi passi avanti, ad esempio, nell’intero settore della mobilità urbana, al quinto c’è Parma che abbatte notevolmente le concentrazioni di smog: le medie dell’NO2 si abbassano da 52 microgrammi/mc della scorsa edizione ai 46 di quest’anno, così come quelle del PM10 che calano da 40 microgrammi/mc a 36,5. Anche l’ozono scende dai 58 giorni di superamento delle soglie dello scorso anno agli attuali 48. Queste alcune delle «pagelle» assegnate alle città da Legambiente. Biossido di azoto (media annua in microgrammi/mc). Le migliori: Macerata (14,2), Crotone (16,2), L’Aquila (17,0). Le peggiori: Torino (64,0), Milano (62,8), Genova e Salerno (59,9), Roma (59,8) Pm10 (media annua in microgrammi/mc). Le migliori: Cosenza (13,9), Nuoro, (16,3), Isernia (17,6) Le peggiori: Torino (59,5), Frosinone (58,4), Siracusa (51,3), Milano (51,0) Ozono (media giorni superamento del limite). Le migliori: Caserta, Imperia, Latina, Nuoro, Teramo (0). Le peggiori: Novara (99), Bergamo (88), Mantova (87) Acqua potabile (lt/abitante(giorno). Le migliori: Enna (87,8), Agrigento (98,9), (Caltanissetta (99,6) Le peggiori: Salerno (260), Massa (252), Pescara (249), Bergamo (247), Roma (238). Tasso di motorizzazione (auto/100 abitanti). Le migliori: Venezia (43), Genova (47), La Spezia (51) Le peggiori: Aosta (202), Viterbo (76), Latina (74), Frosinone (73), Potenza e Roma (71).Consumi carburante (kep/abitante/anno). Le migliori: Enna (235), Napoli (282), Foggia (323), Agrigento (336), Genova (340) Le peggiori: Sassari (765), Ragusa (761), Nuoro (729), Cagliari (666) Elettricità (kW/abitante/anno). Trasporto pubblico (viaggi/abitante/anno). Le migliori: Venezia (652), Roma (517), Milano, (415). Raccolta differenziata (rifiuti raccolti separatamente sul totale). Le migliori: Verbania (72,4), Novara (67,8), Asti (60,9), Belluno (57,4) Le peggiori: Siracusa (2,9), Palermo (3,7), Messina (3,8), Taranto (4,1). (AGI) Est 131000 OTT 08 (AGI) – Roma, 13 ott. – Queste alcune delle «pagelle» assegnate alle città da Legambiente. Biossido di azoto (media annua in microgrammi/mc). Le migliori: Macerata (14,2), Crotone (16,2), L’Aquila (17,0). Le peggiori: Torino (64,0), Milano (62,8), Genova e Salerno (59,9), Roma (59,8) Pm10 (media annua in microgrammi/mc). Le migliori: Cosenza (13,9), Nuoro, (16,3), Isernia (17,6) Le peggiori: Torino (59,5), Frosinone (58,4), Siracusa (51,3), Milano (51,0) Ozono (media giorni superamento del limite). Le migliori: Caserta, Imperia, Latina, Nuoro, Teramo (0). Le peggiori: Novara (99), Bergamo (88), Mantova (87) Acqua potabile (lt/abitante(giorno). Le migliori: Enna (87,8), Agrigento (98,9), (Caltanissetta (99,6) Le peggiori: Salerno (260), Massa (252), Pescara (249), Bergamo (247), Roma (238). Tasso di motorizzazione (auto/100 abitanti). Le migliori: Venezia (43), Genova (47), La Spezia (51) Le peggiori: Aosta (202), Viterbo (76), Latina (74), Frosinone (73), Potenza e Roma (71).Consumi carburante (kep/abitante/anno). Le migliori: Enna (235), Napoli (282), Foggia (323), Agrigento (336), Genova (340) Le peggiori: Sassari (765), Ragusa (761), Nuoro (729), Cagliari (666) Elettricità (kW/abitante/anno). Trasporto pubblico (viaggi/abitante/anno). Le migliori: Venezia (652), Roma (517), Milano, (415). Raccolta differenziata (rifiuti raccolti separatamente sul totale). Le migliori: Verbania (72,4), Novara (67,8), Asti (60,9), Belluno (57,4) Le peggiori: Siracusa (2,9), Palermo (3,7), Messina (3,8), Taranto (4,1).

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