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Ieri il sequestro di tre reparti, e intanto oggi i parenti di una donna di 76 anni, Domenica Rotiroti, hanno riferito di un nuovo presunto caso di malasanità verificatosi nell’ospedale di Vibo Valentia. I familiari della donna, hanno sostenuto che nel pronto soccorso del nosocomio, uno dei tre reparti sequestrati insieme a quelli di ortopedia e immunoematologia, non avrebbe diagnosticato all’anziana un tumore alle vie respiratorie. L’episodio risale al 24 settembre scorso. Secondo quanto ha riferito una figlia di Domenica Rotiroti, la donna aveva dolori ad una spalla e ad un fianco ed aveva anche la tosse. Al pronto soccorso è stata fatta una visita da un medico il quale ha detto che non c’era nulla. L’anziana è stata così riportata a casa, ma i dolori persistevano.
I parenti l’hanno riportata in ospedale e «dopo tante insistenze – ha detto la figlia – i medici si sono convinti a fare una radiografia al torace. È stata diagnosticata una lieve bronchite, malgrado abbiamo riferito che mia madre aveva vomitato sangue e continuava ad avere una brutta tosse. Ci hanno detto, però, che in ospedale non c’erano posti disponibili». Successivamente, hanno riferito ancora i parenti, la donna è stata portata nell’ospedale di Lamezia Terme e qui è stato diagnosticato il tumore, con metastasi in varie parti del corpo. I parenti della donna hanno detto di non volere presentare alcuna denuncia: «Abbiamo voluto solo informare l’opinione pubblica – hanno detto – di quanto è accaduto, che non è degno di un ospedale civile».

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