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In Reggina-Inter non c’è stato proprio il tempo di annoiarsi. Dal pre-partita ricco di preparativi e motivo di soddisfazione per l’arrivo della grande Inter, aòòa gara intensa nella cronaca con tanto di colpi di scena, al dopo partita con i maldestro intervento del sindaco nei confronti di Mourinho, le scuse di rito e le dichiarazioni pungenti del presidente Foti, che civilmente, le ha cantate al signor De Marco, che ha lesinato il cartellino giallo nei confronti dei giocatori dell’Inter, punendo oltre misura la Reggina, che invece avrebbe meritato ben altro risultato e trattamento.
Tenace è stata, dopo la brutta gara contro il Napoli, la prestazione della Reggina, che ha reagito con orgoglio sul passivo di due gol degli avversari. La sufficienza di alcuni giocatori anche nel semplice controllo del pallone o di un anticipo, ha regalato ai nerazzurri il doppio vantaggio che avrebbe potuto essere più congruo se Quaresma non avesse colpito il palo in pieno.
La Reggina però, ha reagito in maniera diversa alla malasorte e grazie allo scossone dato da Cozza Brienza. I due assieme alla punta Corradi, sono stati una spina nel fianco della difesa interista, e hanno dato vita ad una delle rimonte più entusiasmanti della storia calcistica della Reggina, raggiungengo sul 2-2 la forte formazione di Mourinho, trascinando ed esaltando la platea del Granillo, che spazientita ha ritrovato la forza di tifare. Una sconfitta amara che nasconde anche tanto dolce perchè sembra essere scattata la molla che tutti attendevano e le motivazioni per andare avanti. E anche le formazioni ben dotate come quella nerazzurra, possono perdere la bussola e manifestare un punto debole. La Reggina ha saputo mettere a nudo quello del suo ultimo avversario e adesso, ad Orlandi, resta il compito di sollecitare la difesa che deve essere più attenta nel controllo della palla e non deve farsi prendere dalla leggerezza di chi pensa di aver raggiunto chissà quale personalità.

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