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Torna alla vittoria il Catanzaro in casa a distanza di quasi un mese dall’ultima occasione capitata contro la Scafatese, contemporaneamente balza al secondo posto in classifica in coabitazione con il Gela e ritrova almeno una parte della propria tifoseria che finalmente ha ricominciato a gremire gli spalti del Ceravolo in discreto numero rispetto al recente passato. Insomma, buone notizie provengono da una gara contro la Val di Sangro che, nonostante in sala interviste, per bocca dei suoi rappresentanti, mostra qualche recriminazione
per il risultato, in realtà al Ceravolo ha fatto vedere davvero poco per potere
riuscire ad uscire indenne al cospetto di un Catanzaro lanciatissimo ed ancora imbattuto nel torneo. C’era, come detto, da sfatare un piccolo tabù interno per Mancinelli e compagni che autoritari e convincenti fuori casa, fino ad oggi avevano mostrato qualche balbettamento di troppo nelle gare interne e la disposizione tattica della Val di Sangro ha dato la possibilità, almeno all’inizio, ai giallorossi di praticare a proprio piacimento il loro gioco migliore. Con Berardi e Zaminga particolarmente ispirati nelle prime fasi, era un gioco quasi elementare per le due ali veloci schierate da Provenza (Mangiacasale e Criniti) riuscire a mettere in difficoltà la lenta ed inesperta
difesa ospite. Tanto che, pur non capitando tantissime occasioni di rete, era netta la sensazione che fosse solo questione di minuti prima che i giallorossi
riuscissero a trovare il bandolo della matassa. Dopo una punizione telefonata
di Epifani – il migliore dei suoi – al 6′, arrivava la risposta sempre su calcio da fermo, di Armenise che Ameltonis con enormi difficoltà riusciva a deviare sul palo prima che Iannelli mancasse un abbastanza semplice tap-in.
Le incursioni degli esterni erano però abbastanza continue e cominciavano gli affanni per i difensori laterali sangrini tanto da arrivare al 25′, quando sul pressing portato da Criniti, Paolacci non aveva di meglio da fare che scaraventare il pallone sul volto del compagno Curcio. Da qui la palla finiva ad Antonio Montella che, fatti due passi, da sinistra fulminava Ameltonis con un possente ed imprendibile diagonale. La Val di Sangro si dimostrava incapace di imbastire azioni d’attacco visto l’ottima guardia montata dalla coppia centrale
giallorossa sui teneri attaccanti abruzzesi e così erano ancora gli avanti catanzaresi ad andare vicini al raddoppio con due occasioni consecutive, ai minuti 34 e 37, di Iannelli che sulla prima sparava sul portiere in uscita e sulla seconda circostanza alzava troppo la mira del tiro. La ripresa si apriva senza sostituzioni ma con un Catanzaro stranamente soggetto ad evidenti cali di concentrazione tanto che fioccavano i lanci lunghi per le punti in luogo del solito gioco manovrato che si era visto durante la prima parte del match.
Così, quasi a sorpresa ed in maniera non del tutto meritata, arrivava il gol del pari al 19′. Su una punizione di Cherchi respinta dal palo, Epifani si possessava della sfera e lasciava partire un tiro deviato dalla spalla di Di Maio fuori portata di Mancinelli. Il gol subito lasciava traccia nel morale dei
giallorossi che addirittura rischiavano il tracollo con un altro tiro di Carafa fuori di un soffio dopo due minuti.
A quel punto, fondamentale l’intervento di Provenza, che capite le difficoltà
della squadra, operava il doppio cambio che si rivelerà decisivo. Fuori uno spento Criniti e lo stanco Iannelli e dentro Caputo e Tomi che, trascorsi solo cinque giri di lancette, imbastivano l’azione del nuovo vantaggio che schiantava la resistenza sangrina tanto da consentire al Catanzaro di andare più volta ad un passo dalla chiusura della gara poi ottenuta all’ultimo minuto grazie all’incornata sotto rete dello splendido capitano Gimmelli.

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