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Sono terminate le procedure di gara per l’affidamento dei servizi di «Studio e perimetrazione di metodologie e tecniche per la mitigazione del rischio idrogeologico».
Si tratta di un appalto di servizi del valore complessivo di 3,5 milioni di euro, previsti dal Por Calabria 2000-2006, suddiviso in 13 lotti funzionali, attraverso il quale il dipartimento Lavori Pubblici per il tramite dell’Autorità di Bacino, finanzia Università ed enti di ricerca pubblici e privati, accreditati presso il Ministero per la Ricerca Scientifica, affidando importantissimi servizi di studio e sperimentazione di nuove tecnologie per la mitigazione del rischio idrogeologico.
“Per Regioni come la Calabria – ha detto l’assessore Luigi Incarnato – tra le più esposte del Mediterraneo ai rischi naturali, come purtroppo testimoniano le recenti tragedie di Crotone, Soverato e Vibo Valentia, diamo un grande significato a questa iniziativa. Resto convinto che senza un territorio sicuro e monitorato viene meno qualsiasi presupposto per lo sviluppo economico e sociale e, di conseguenza, qualsiasi altra politica di intervento rischia di produrre, come purtroppo è avvenuto in passato, spese senza ritorno. L’obiettivo finale – ha spiegato Incarnato – consiste nel ripensamento delle strategie, dei quadri programmatori e degli strumenti normativi ed operativi, per uscire dal paradosso di una regione che non riesce a passare dall’emergenza alla gestione ordinaria del territorio attraverso politiche sostenibili di uso del suolo ed a programmi adeguati di previsione e prevenzione del rischio idrogeologico. Non è da trascurare – ha evidenziato l’assessore Incarnato – il fatto che, proprio mentre il governo nazionale opera tagli indiscriminati alla ricerca scientifica, la Calabria punti decisamente al rilancio, di Università ed enti di ricerca al servizio della collettività nel ruolo naturale di produttori di conoscenza ed innovazione». Tra i progetti affidati figurano tematiche di estremo interesse tra le quali: «Sviluppo e applicazione di metodi per la valutazione della pericolosità dei fenomeni di dissesto dei versanti»; «Pericolosità delle conoidi alluvionali»; “Attività di monitoraggio di siti in frana e di aree soggette a fenomeni di subsidenza»; «Metodologie di individuazione delle aree soggette a rischio idraulico di esondazione. Interventi a basso impatto ambientale nella protezione dei litorali»; «Creazione di normative disegnate e di indirizzi progettuali che mettano in rapporto l’intervento di difesa con la salvaguardia e la valorizzazione del paesaggio». Secondo Incarnato «al termine delle attività di studio e sperimentazione, previsto per la fine del 2009, la Regione Calabria, caso unico in Italia, avrà acquisito conoscenze, metodologie e tecniche che consentiranno l’adozione di adeguate misure per la prevenzione e mitigazione del rischio idrogeologico».

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