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Si sentono abbandonate dal Comune di Settingiano (Cz) e da tutte le autorità preposte, le 67 famiglie che vivono, da più di tre anni, in un complesso residenziale, realizzato dalla Cooperativa Edilizia Azzurra 83 in Loc. Monaci della Frazion Martelletto di Settingiano (Cz), e sostengono di vivere «nello stato di degrado e abbandono più assoluto». Lo hanno scritto in una lettera, a firma del Presidente del Comitato di qaurtiere, Giovanni Petrillo, alla Protezione Civile della Calabria, al Comando provinciale dei VV.ff., alla Regione Calabria, al Sindaco di Settingiano, al Comando dei Carabinieri della locale stazione. «In passato – scrivono – sono stati, più volte, segnalati agli organi competenti i gravissimi problemi di vivibilità, che affliggono detto complesso. Problemi di vivibilità, acuiti dalle recenti avverse condizioni atmosferiche, che hanno prodotto, fra l’altro, gravissimi danni e numerosi allagamenti a decine di abitazioni Tale complesso, che lamenta da sempre gravissime disfunzioni all’impianto fognario, si trova in una posizione, che riteniamo ad altissimo rischio idro-geologico». «E’ stato realizzato, infatti, fra la zona collinare della Frazione Martelletto (che vomita ad ogni pioggia fiumi di acqua e fango) e l’alveo del torrente Fallaco – scrivono – che in passato è fuoriuscito più volte dal proprio alveo naturale, producendo parecchi danni alle zone circostanti. Dl torrente risulta essere invaso da montagne di detriti che, specie in prossimità del centro abitato di Via Monaci, ne restringono notevolmente la portata. Aggiungasi che, in occasione dei recenti temporali le numerose abitazioni allagate sono state invase non solo dall’acqua piovana e dal fango, quanto dai liquami fognari fuoriusciti, inspiegabilmente, con violenza, dai numerosi grossi tombini comunali che attraversano l’intero complesso. A seguito delle legittime pressanti richieste da parte dell’intera popolazione del quartiere – scrivono ancora – il Comune di Settingiano ha disposto dei lavori di somma urgenza a tutela e salvaguardia della salute e della pubblica incolumità. Lavori di somma urgenza che comportano costi elevatissimi e rischi incalcolabili per i residenti. L’intervento del Comune prevede, infatti, la realizzazione di una grossa condotta che attraverserebbe l’intera area e che dovrebbe convogliare tutte le acque piovane verso il fiume. Il grosso scavo realizzato finora è, però, attraversato da numerose condotte fra cui: acqua, luce, gas, telefono, fogna. Detto grosso scavo viene sistematicamente invaso dalle acque piovane».
«Dei predetti impianti «a rischio» – aggiungono – sono stati messi in sicurezza solo quelli del gas, ma non ancora quelli della corrente elettrica e dei telefoni i cui cavi galleggiano nell’acqua e nel fango nonostante le numerose pressioni del Comune sulle società Enel e Telecom. Recentemente, il comune ha sospeso i lavori, nonostante le preannunciate avversità meteriologiche e non si capisce per quale motivo. Tutta la popolazione residente – concludono – vive, pertanto, in uno stato elevatissimo di rischio e pericolo per cui chiediamo ai vari organi in indirizzo di sollecitare supportare, in ogni forma possibile, le iniziative del Comune, affinchè si possano ridurre al minimo gli enormi disagi finora patiti ed azzerare nel più breve tempo possibile le varie situazioni di pericolo esistenti».

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