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«Sono felice e riconoscente per l’impegno con cui Comune e Provincia di Vibo Valentia hanno affrontato questa vicenda, dando la possibilità a mio figlio di poter continuare a studiare su libri speciali che gli permettono di superare il suo problema visivo». Il papà del piccolo P.B., 11 anni, ipovedente, di Francavilla Angitola, tira un sospiro di sollievo e, con grande dignità, archivia tra i problemi risolti la mancanza di testi scolastici stampati in caratteri molto più grandi del normale, necessari al figlio – alunno di scuola media – per poter seguire senza affanni il programma. Al lieto fine si è giunti grazie alla caparbietà dell’assessore ai Servizi sociali di Francavilla, Francesco Pungitore, e alla sensibilità dimostrata dall’assessore provinciale alle Politiche sociali, Maria Salvia, che ha promosso l’erogazione di un contributo di 4mila euro, che copriranno in parte le spese – pari a circa 10mila euro – di trascrizione e stampa dei testi (il 50 per cento del costo totale è sostenuto dall’Unione italiana ciechi). La vicenda è stata illustrata oggi nel corso di una conferenza stampa alla quale hanno preso parte, oltre agli assessori Pungitore e Salvia, il padre dell’alunno, il sindaco di Francavilla Angitola, Carmelo Nobile, e l’assessore provinciale alla Cultura, Michelangelo Mirabello. Investita della questione da Pungitore, l’assessore Salvia ha immediatamente affrontato il problema con il presidente della Provincia, Francesco De Nisi, che a sua volta ha trovato le risorse necessarie, varando il contributo in questione. Una sinergia, quella tra le due amministrazioni, rimarcata con forza nell’incontro con i giornalisti. Una collaborazione che ha fatto leva, in questo caso, sulla tensione solidaristica che muove l’attività istituzionale e professionale dell’assessore Salvia e sulla disponibilità dell’Ente provincia a farsi carico delle risorse mancanti per la stampa dei testi. «Si tratta di poca cosa rispetto all’entità dei problemi che investono i disabili – ha sottolineato Salvia – ma comunque c’è la soddisfazione di essere riusciti a risolvere un disagio concreto che avrebbe potuto mettere a rischio il diritto allo studio di questo ragazzo».

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