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Tra le persone coinvolte nell’operazione denomina in codice «Fish and drug» che ha permesso ai Carabinieri di smantellare una capillare rete di spaccio, c’è anche un assistente di polizia penitenziaria, al momento irreperibile. Nei suo confronti la procura della repubblica lametina ha emesso una ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari.
Le altre persone destinatari dei provvedimenti sono Michele Malvagio, 47 anni, e Antonio Malvagio, 24 anni, padre e figlio; Leopoldo Robertino Mammoliti, 39 anni, e Franco Sauro, 25 anni. Quest’ultimo, che secondo qunato si è appreso in ambienti investigativi è figlio di un amministratore del comune di Gizzeria, è destinatario, inoltre, dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. E stato arrestato perchè al momento della contestazione dell’ordinanza, è stato trovato in possesso di droga. Altre tre persone, invece, sono destinatarie dell’obbligo di firma e della presentazione alla Polizia giudizaria. L’operazione è stata eseguita insieme agli uomini della Polizia Penitenziaria. Tutti sono accusati di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti. L’indagine ha avuto inizio nel dicembre del 2007, separatamente a Gizzeria e nel carcere di Lamezia, per poi integrarsi in un unico filone d’inchiesta che, grazie anche ad alcuni riscontri tecnici, ha portato alla richiesta da parte dello stesso pm Galdo delle otto ordinanze che, disposte dal gip, Barbara Borelli, sono state eseguite stamani all’alba. Alcune delle persone interessate, dopo essere state arrestate, hanno continuato la loro attività di spaccio anche all’interno della casa circondariale dove introducevano la sostanza stupefacente attraverso i loro familiari nel corso dei colloqui. L’esecuzione delle misure cautelari, emesse dal Gip del tribunale lametino, su richiesta della procura. A destare sospetti nel carcere il fatto che, all’interno di una perquisizione straordinaria effettuata all’interno di una cella, venne trovato dell’hashish.

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