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Da circa tre mesi in un angolo del piccolo cimitero di San Costantino Calabro, centro nei pressi di Vibo Valentia, si trova la salma di uno straniero in attesa che qualcuno vada a reclamarla. Ma nonostante le sollecitazioni al consolato bulgaro e alle autorità di Pakebo , la cittadina polacca dove Andro Kyukyurov è nato 47 anni fa, nessuno ancora si è fatto vivo. L’uomo è stato trovato impiccato ad un albero d’ulivo in una campagna deserta del luogo in un pomeriggio di tre mesi fa. In tasca aveva solo una carta d’identità sbiadita con le generalità. Dalle ricerche avviate nessuno degli abitanti della zona lo aveva mai visto circolare. Espletate le pratiche di rito, la salma venne portata nel cimitero con la speranza che qualche familiare, qualche amico, qualche conoscente, la reclamasse. Ma sono appunto passati tre mesi e nonostante l’impegno del maresciallo dei carabinieri della stazione di San Costantino Calabro, Pietro Santangelo, che sta andando al di là del protocollo, la salma dello straniero è ancora lì.

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