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E’ sospettato di avere partecipato alla strage di Duisburg, in cui il giorno di Ferragosto del 2007 furono uccise sei persone, Giuseppe Nirta, il latitante della ‘ndrangheta arrestato dalla Polizia ad Amsterdam. Nei confronti di Nirta, per la strage di Duisburg, non è stato mai emesso alcun provvedimento restrittivo, ma sul suo conto sono in corso specifiche indagini che vengono condotte dalla Squadra mobile di Reggio Calabria. Il sospetto degli investigatori, infatti, è che Nirta sia stato il complice di Giovanni Strangio, di 29 anni, latitante, l’unico accusato formalmente, al momento, per la strage e nei confronti del quale pende un mandato di cattura internazionale. Giuseppe Nirta, tra l’altro, è cognato di Strangio avendone sposato una sorella.
E con Nirta sono state fermate anche tre sorelle di Giovanni Strangio. Le fermate sono Aurelia, moglie di Giuseppe Nirta, Teresa ed Angela Strangio, che si trovavano da alcuni giorni ad Amsterdam. Insieme a Nirta è stato arrestato, con l’accusa di favoreggiamento personale, Giorgio Madeo, un calabrese che vive a Dusseldorf, in Germania. Secondo quanto ha riferito la polizia, Giuseppe Nirta è stato bloccato mentre stava percorrendo a piedi una via del centro di Amsterdam. Nirta deve scontare una condanna definitiva a 14 anni ed otto mesi di reclusione per associazione per delinquere finalizzata al traffico internazionale di sostanze stupefacenti.
Ma a proposito delle accuse il difensore dell’arrestato, Antonio Russo, ha negato il coinvolgimento del suo assistito che ha parlato di «ipotesi investigativa non suffragata da alcun elemento indiziante».
«Infatti, non vi è traccia, quanto meno negli atti trasmessi in Italia dalla polizia tedesca – ha aggiunto – di alcun accertamento di natura tecnica finalizzato alla comparazione del Dna rilevato sull’autoveicolo che, secondo gli inquirenti, sarebbe stata presuntivamente utilizzata per fuggire degli esecutori della strage».

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