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I Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale della Calabria hanno consegnato oggi alla Soprintendenza Archeologica calabrese centinaia di reperti, ritrovati e recuperati in diverse operazioni condotte negli ultimi tre anni. Si tratta di reperti risalenti anche all’epoca paleontologica, come alcuni recuperati ad Acri. Ma ce ne sono del terzo millennio A.C., ritrovati a Dipignano, o medievali, provenienti da Carolei. Nel dettaglio, sono circa 280 i reperti ritrovati nel territorio del comune di Dipignano, quasi tutti di origine romana. Diversi centinaia di reperti di epoca paleontologica provengono invece dal territorio di Acri, e sono stati recuperati con lunghe indagini effettuate grazie anche a pedinamenti e perquisizioni, con una serrata opera di intelligence dei Carabinieri, che si sono avvalsi anche di antichi documenti, recuperati nelle diverse biblioteche civiche, per certificare la validità dei reperti ed assicurare alla giustizia i responsabili dei trafugamenti. Il valore dei recuperi non è quantificabile. I reperti, durante una conferenza stampa, sono stati consegnati dal capitano Raffaele Giovinazzo, responsabile in Calabria del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale, alla Soprintendente ai Beni Archeologici calabresi, Caterina Greco, che ha espresso l’intenzione di di far restare questo patrimonio a Cosenza.

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