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Marche da bollo contraffatte, del valore effettivo di 10 centesimi di euro, ma sulle quali veniva stampato l’importo di 14,62 euro. È la truffa scoperta dai carabinieri della stazione di Botricello e della Compagnia di Sellia Marina, nel catanzarese. L’inchiesta ha svelato un meccanismo articolato, con un vorticoso giro di affari ai danni delle Agenzie delle entrate. Grazie alle indagini, che per ora si riferiscono solo alla cittadina del Catanzarese ma sono state estese in tutta Italia, è stato possibile accertare la falsificazione di 467 marche da bollo. I carabinieri hanno anche provveduto a sequestrare circa 400 pratiche del Pubblico registro automobilistico di Catanzaro, sulle quali erano state apposti valori contraffatti. Ad una donna, V.R., titolare di una tabaccheria a Botricello, è stato notificato un avviso di garanzia emesso dalla Procura della Repubblica di Catanzaro per i reati di «falsificazione di monete, spendita e introduzione nello Stato, previo concerto, di monete falsificate» e di «falsificazione di valori di bollo, introduzione nello stato, acquisto, detenzione o messa in circolazione di valori di bollo falsificati». L’inchiesta dei militari dell’Arma della stazione e della Compagnia, diretti rispettivamente dal maresciallo Natale Malagrinò e dal capitano Alberto Pigozzo, ha aperto una nuova frontiera nel mercato delle contraffazioni, dal momento che le nuove marche da bollo adesive, stampate e vendute dai tabaccai dal gennaio del 2007, erano state ideate anche per scongiurare falsificazioni. Così, per aggirare la difficoltà di falsificare gli scontrini per importi anche superiori ai 14,62 euro, è stato studiato un meccanismo più complesso. Le marche da bollo venivano stampate correttamente con il valore di pochi centesimi; poi, attraverso l’utilizzo di un materiale particolare venivano ristampate con importi superiori. Questo permetteva di versare regolarmente solo i centesimi della prima stampa, mentre i cittadini che acquistavano le marche nelle rivendite pagavano l’importo pieno ristampato successivamente.
Indagini ancora in corso, dunque, sia per verificare l’esistenza di una possibile organizzazione che si muove dietro questo affare, sia per individuare nuove rivendite che potrebbero utilizzare lo stesso metodo, ma anche per dare piena contezza su quanti possano essere gli atti presentati a pubbliche amministrazioni sui quali sono state apposte marche da bollo falsificate. Semplice la verifica del reale importo della marca da bollo, dal momento che il sito dell’Agenzia delle entrate permette il controllo digitando il codice a barre del singolo scontrino e ricevendo immediatamente il reale valore del tagliando.

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