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I carabinieri del comando provinciale di Reggio Calabria hanno avviato questa mattina un’operazione per l’arresto dei presunti responsabili dell’agguato contro un pregiudicato che il 6 giugno di quest’anno ha causato il ferimento di un bambino di tre anni impegnato con i compagni di scuola in un saggio di fine anno. Il pregiudicato, Francesco Borrello, 50 anni, rimase ferito alle gambe. Le indagini hanno accertato che il movente del delitto va ricercato nella ritorsione di una famiglia del luogo, quella dei Foti, nei confronti di Borrello che reagendo ad un’aggressione avrebbe ucciso due persone e ferito una terza. Il bambino ferito da una pallottola di rimbalzo, Antonino Laganà è stato dimesso dall’ospedale romano del «Bambin Gesù, solo lo scorso 6 novembre ed è tornato a casa, a Melito Porto Salvo, con i genitori Carmelo Laganà, poliziotto della penitenziaria e la mamma Stefania Gurnari. I particolari dell’operazione saranno resi noti questi mattina in una conferenza stampa alla quale prenderà parte il procuratore della Repubblica di Reggio Calabria Giuseppe Pignatone.
I colpiti dal provvedimento del Gip del tribunale di Reggio Calabria sono Antonino e Leonardo Foti indagato per concorso in duplice tentato omicidio pluriaggravato, porto d’arma clandestina e ricettazione. I due arrestati risiedono a Saline di Montebello Ionico, a pochi chilometri da Melito Porto Salvo deve avvenne il ferimento de pregiudicato Francesco Borrello e del piccolo Antonino Laganà. Il lavoro dei carabinieri, coordinato dalle Procura della Repubblica, ha raccolto elementi di colpevolezza nei confronti dei Foti: Antonino, il quale la mattina del 6 giugno scorso avrebbe effettuato un sopralluogo della zona in cui il killer, ancora da identificate, è poi entrato in azione nel pomeriggio; Leonardo, invece, avrebbe dato assistenza all’autore della sparatoria.

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