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Una bella favola: è proprio Cozzolino a regalare al Potenza un successo che vale parecchio sia perchè in uno scontro diretto, sia perchè fa morale, sia perchè era da troppo che non accadeva (dal 19 ottobre). Il Potenza non è più ultimo, aggancia la Pistoiese (con cui è in vantaggio per lo scontro diretto favorevole), e lo fa proprio con il giocatore più contestato ultimamente. Una bella favola, appunto, un bel finale, perchè quello che c’è stato di mezzo è stato, ancora una
volta, di una sofferenza indicibile per i rossoblù incapaci di costruire pericoli, assai incostanti, altalenanti, pericolosamente disattenti in qualche circostanza, perseveranti nello sbagliare calci di rigore(questa volta è Delgado a prendere la clamorosa traversa sullo 0-0), eccessivamente timorosi nel finale.
Ma alla fine l’1-0 ci sta tutto: brutto e sofferto, proprio come era nelle previsioni di una gara in cui l’avversario, letta la formazione iniziale, si presentava con quattro difensori, un quinto davanti al pacchetto e due centrocampisti di quantità. Una sorta di muro impenetrabile. Il Potenza ci prova, ma sparisce quasi subito, finendo con l’innervosirsi eccessivamente, perdendo lucidità. Inizio decisamente baldanzoso da parte dei padroni di casa che si
affacciano dalle parti di Faraon con un fendente centrale di Delgado (8’), senza fortuna. Poi tocca a Cozzolino affondare da sinistra, ma Faraon è attento (11’), mentre Nolè (17’) sbaglia l’impatto di testa su assist di Cammarota. Leit motiv
abbastanza chiaro: sono i padroni di casa a fare la partita, i tarantini si chiudono a riccio e provano a ripartire affidando a Cazzola e Micco l’appoggio a Caturano. Per almeno 22’ nessun sussulto, poi Groppioni quasi la combina grossa,
rinviando co n i piedi addosso al centravanti jonico. E’ bravo comunque a recuperare la sfera. La prima vera occasione è di Cazzola che trascina la sfera per 30 metri dribblando ogni avversario, ma la conclusione è da dimenticare (28’).
Un solo giro di lancette e Groppioni ci mette i guantoni sulla conclusione di Shala, sfuggito a Sabatino. Il Taranto mette la testa fuori dal guscio, dopo aver atteso la sfuriata del Potenza che sembra non avere più birra in corpo già dal 30’. Gli uomini di Degli Schiavi quasi credono di poter fare risultato pieno e avanzano il loro baricentro, cominciando ad avere la meglio nella zona nevralgica del campo, con uno Shala limitato solo da un giallo per fallo su Nolè. La paura di non riuscire a passare attanaglia i padroni di casa, assolutamente improduttivi in fase di costruzione di gioco. L’ultimo rimpallo del tempo per poco non agevola Prosperi, a pochi passi da Groppioni, attento a chiudere lo
specchio. 45’ decisamente brutti da parte del Potenza, trend favorevole al Taranto, sceso in campo con l’intento chiarissimo di fare il minimo indispensabile: il coraggio di Sciaudone e soci aumenta con il passare del tempo. L’avvio di ripresa è la fotocopia del primo. Potenza a fare la partita e a tentare di passare con Cozzolino (2’), la cui battuta in diagonale, ispirata da Nolè, è favorita dall’intervento errato di Di Bari in fase di disimpegno. Potenza però troppo prevedibile, Taranto che controlla in scioltezza. Arleo si gioca fin da subito la carta Sarno, togliendo Cammarota e retrocedendo Berretti davanti
alla difesa. E la prestazione di quest’ultimo prende quota. Il Taranto maggiormente propositivo della prima frazione resta negli spogliatoi, lasciando di fatto campo libero all’offensiva dei padroni di casa che ci provano però senza fortuna. Ma dal cilindro dei pugliesi esce la sorpresa Caturano, che ha due buone opportunità per fare male al Potenza (12’ e 14’), ma il giovanissimo centravanti è attivo a farsi trovare in posizione giusta, nello stesso tempo in cui fallisce i
tocchi vincenti (fuori e parato). Al 16’ Nolè s’inventa però la serpentina giusta e viene messo giù da Migliaccio: rigore senza nemmeno tante proteste. Dal dischetto si presenta Delgado che colpisce la traversa (è il terzo rigore di seguito sbagliato dai rossoblù), sul prosieguo dell’azione però è Sabatino a servire a Cozzolino il pallone giusto per segnare l’1-0. La resistenza del Taranto finisce lì, nonostante l’ingresso di Marolda per un attacco più pesante, tanto che il Potenza trova anche il raddoppio con Sarno, ma il tocco del
napoletano sotto misura è annullato per un controllo di mano. Poi ancora Vianello (impatto eccellente sul match) a servire una palla d’oro a Nolè, la cui girata è
neutralizzata da Faraon d’istinto (33’). Le proteste di Di Bari (rosso diretto)
complicano i piani di Degli Schiavi, il Taranto ci mette l’anima, ma i limiti sono evidentissimi, anche se il Potenza entra nella “zona-paura” costata i punti contro il Foligno (anche allora in inferiorità numerica) e si blocca in attesa
del fischio finale, concedendo qualcosa agli jonici. Il fischio finale è una liberazione per tutti: torna il sorriso per quello che abbiamo appena raccontato: i tre punti e la carica che può conferire il centravanti di qui in avanti.
Alfonso Pecoraro

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