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E’ la Matera-Metaponto, il mega appalto che coinvolge anche la Provincia di Matera
nell’inchiesta del Pm Henry John Woodcock. Ed è sempre l’imprenditore jonico Francesco Ferrara il trait d’union che ha portato la Polizia giudiziaria a
perquisire gli uffici dell’ente di via Ridola, l’abitazione del presidente della Provincia Carmine Nigro che risulta indagato e quella del dirigente dell’Ufficio
tecnico Domenico Pietrocola posto agli arresti domiciliari. L’appalto concorso per circa 26 milioni di euro è finito nel mirino ed ha fatto piombare ieri la Polizia a recuperare documenti dai funzionari e dai responsabili politici
della Provincia. Sono arrivati ieri mattina alle 8,15 a casa di Carmine Nigro notificandogli un’informazione di garanzia che fa riferimento a presunte irregolarità nell’aggiudicazione avvenuta nel 2007. «Ci servono documenti sull’appalto della statale 175», e poi cominciando una ricerca serrata per recuperare elementi che potevano essere utili alle indagini. Nulla è stato ritrovato in casa ed allora gli investigatori si sono spostati in via Ridola raggiunti a distanza di pochissimi minuti dal presidente Nigro. L’interesse era sempre lo stesso e riguardava documenti sull’appalto concorso per la 175, ma
la visita non è stata affatto breve. E’ durata quasi tre ore e si è completata
solamente intorno alle 11,20, quando hanno abbandonato la stanza del presidente della giunta provinciale portando via un computer e poco altro. Proprio in quegli attimi, erano le 11,21, è arrivato in Provincia a Matera l’ingegner Domenico Pietrocola, capo dell’Ufficio tecnico, accompagnato da un paio di poliziotti,
dopo una perquisizione a casa (nella primamattinata visto che lo stesso Pietrocola non ha fatto in tempo a presentarsi in ufficio) nella quale è stato notificato al funzionario della Provincia il provvedimento restrittivo che lo pone agli arresti domiciliari, è stato accompagnato in Provincia per recuperare documenti sull’appalto della Matera-Metaponto. Documenti che potevano essere utili per gli inquirenti. Neanche una parola ha pronunciato Pietrocola che, ovviamente, è risultato inavvicinabile. Diversa, invece, la situazione del presidente Nigro che dopo aver ricevuto alcuni componenti della sua giunta con i quali si è confrontato su quanto stava avvenendo, ha accettato di spiegare cosa era successo: «Ho ricevuto un’informazione di garanzia stamane a casa (ieri per chi legge, ndr), mi è stato chiesto se vi erano documenti che riguardano l’appalto della 175. Credo che l’operazione complessivamente riguardi diversi aspetti anche di interesse nazionale. Io ho garantito la massima collaborazione.
Da casa non è stato portato via niente, qui dall’ufficio della Provincia hanno preso un computer che però non utilizzo. «E’ chiaro – ha spiegato Nigro- che capita ai pubblici amministratori di potersi imbattere in queste situazione,
questo tipo di rapporti con la magistratura sono da mettere in conto. Comunque sono assolutamente sereno». Dopo qualche minuto anche l’ingegner Pietrocola ha lasciato la sede della Provincia di Matera per ritornare a Montescaglioso agli arresti domiciliari. Questa in sintesi la mattinata materana degli uomini della
Questura di Potenza che in collaborazione con i colleghi di Matera. Un filone meno ricco ma comunque importante dell’inchiesta Total. Più tardi ulteriori particolari sull’inchiesta sarebbero emersi e si è saputo che l’ingegner Pietrocola, secondo l’accusa, avrebbe incassato da Ferrara 200mila euro nell’ambito dell’appalto che riguarda la strada provinciale 175.

Piero Quarto

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