X
<
>

Condividi:
2 minuti per la lettura

Passato il Capodanno sapremo. O forse è meglio specificare che prima di tutto sapranno, loro, cioè i calciatori del Crotone, com’è giusto, e poi sapremo anche noi ed i tifosi. Sarà quando rientreranno tutti dalle ferie natalizie, cioè venerdì prossimo, il 2 gennaio. Allora, quando ci saranno proprio tutti, il presidente Salvatore Gualtieri ed il vice presidente Gianni Vrenna faranno a tecnici e squadra un discorso sincero, asciutto, lucido, senza troppi giri di parole od infingimenti, che del resto a questo punto sarebbe puerili, oltre che inutili, ed ai quali per fortuna la società rossoblu mai è stata avvezza. Si va, ormai è inutile nasconderlo, versoun drastico ridimensionamento.
Di tutto. Dell’organico, per entità numerica e del monteingaggi, della qualità tecnica, per forza di cose, dei costi di gestione, divenuti insopportabili a causa della crisi delle aziende del gruppo Vrenna, il cui fatturato si è drasticamente ridotto a causa delle arcinote vicende giudiziarie.
E naturalmente, anche delle aspirazioni dei tifosi, che hanno verificato come l’obiettivo della promozione fosse concretamente possibile in condizioni normali,
dei desideri della squadra, che si è battuta al massimo ed al meglio fino al 21 dicembre scorso, e delle voglie di Moriero, che nella chiamata crotonese aveva intravisto la possibilità di spiccare il volo nell’elite del panorama delle panchine italiane ed un’appagante opportunità per un tecnico ancora giovane ma molto ambizioso. Questo succederà, più o meno. Il presidente ringrazierà tutti, e non saranno ringraziamenti di maniera, di quelli dovuti più che sentiti. Non cose dette tanto per dirle come accade di frequente, o perché il ruolo lo impone.
Il Crotone società è realmente grato al Crotone squadra, inteso come insieme di calciatori, figure dell’area tecnica e medico-infermieristica. Sono stati i quattro mesi più difficili da diciotto anni a questa parte, ma se fosse stato per i risultati del campo non se ne sarebbe accorto alcuno. Poi, verrà fatto un quadro realistico, e dunque anche rigoroso, perentorio, senza mezze misure della situazione. Per andare avanti servono soldi, anche senza calcolare gli stipendi, la voce che assorbe più risorse. In queste condizioni la società non ce la può fare, le anticipazioni pronta cassa erano garantite dall’azionista di maggioranza, che in questo momento non è in grado di fare quello che faceva, di avere le disponibilità di cui godeva prima. Dopo, e magari dopo aver fatto appello al senso di responsabilità di tutti, perché come ha ammesso Moriero «qui comunque la società c’è, è sempre presente », si dirà chiaro e tondo che chi ha la possibilità di cambiare casacca non verrà trattenuto e che, anzi, si cercherà di ottenere dalle eventuali cessioni, da ciascuna di esse, il massimo considerato pure che chi compra o vorrebbe comprare tenterà di approfittare della situazione per tirare sul prezzo e spendere meno. Eticamente discutibile, forse pureriprovevole, ma è la legge del mercato, e notoriamente non si concilia con quegli elementi, passione, tifo, attaccamento ai colori, di cui il calcio continuamente si nutre.

Francesco Sibilla

Condividi:

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

EDICOLA DIGITALE