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E’ un film già visto. Purtroppo. Era già accaduto, infatti, anche qualche anno fa, sempre alla vigilia di Capodanno, che i lavoratori impegnati nelle strutture turistico-ricettive di Scanzano Jonico, Hotel Porto greco e Villaggio, Torre del Faro, manifestassero dinanzi ai cancelli lamentando la mancata corresponsione delle spettanze retributive. Così anche lo scorso 31 dicembre un centinaio di lavoratori hanno protestato pacificamente con un sit-in dinanzi i cancelli dell’Hotel Portogreco con tanto di striscioni con su scritto: Soglia, vogliamo gli stipendi. Il riferimento è a Gerardo Soglia, tra l’altro parlamentare del Pdl, il nuovo proprietario dei villaggi-vacanze, succeduto a Cit Holding (nel frattempo finita al Tribunale fallimentare e non solo, dopo la storiaccia dell’Accordo di Programma naufragato – Polo turistico integrato, cinque villaggi, 284 milioni di euro, delibera Cipe del maggio 2001).
Tante le forze dell’ordine sul posto a garantire l’ordine pubblico, c’era sia la Polizia di Stato del locale commissariato, con il dirigente Cirelli che i carabinieri della Compagnia di Policoro con il capitano Carbone.
A rischio infatti c’era il cenone dell’ultimo dell’anno, che stando a quanto riferito dai lavoratori scioperanti era stato organizzato anche con lavoratori esterni alle unità in organico per le sole strutture di Scanzano: 25 dipendenti fissi e circa 300 stagionali. Tutti in sciopero con la disperazione che muove chi non percepisce reddito dallo scorso ottobre, ma solo metà stipendio e che lamenta pertanto il mancato pagamento di due mensilità e mezza più la tredicesima.
«Possibile che qui continui questo malcostume? Tutti con lo stesso vizio di non pagare noi dipendenti». Ci racconta uno dei lavoratori che preferisce non esporsi. In un volantino auto stampato, poi, gli scioperanti dipingono una situazione che vedrebbe il Gruppo Soglia sul lastrico.
«Dopo il successo di un’ottima stagione estiva – scrivono sarcastici – con 240mila presenze nei quattro villaggi del Sud (i due di Scanzano, più “Cava dei
Normanni” a Taormina e “Santa Sabina” a Carovigno, ndr) il Gruppo Soglia desidera condividere questo successo con i suoi lavoratori non pagando da quattro mesi gli stipendi, chiedendo la Cassa integrazione per 246 lavoratori e non pagando i fornitori nel 2008. Non possiamo permetterlo, rialziamo la testa». Disperazione, rabbia ed incertezza per il proprio futuro. Sul posto anche alcuni esponenti politici preoccupati per l’allarme sociale che questa situazione ha creato: l’assessore comunale Sante Pantano, il vice sindaco Antonio Ceruzzo, il sindaco, Salvatore Iacobellis ed il consigliere regionale Antonio Di Sanza.
«Sono arrabbiato – dice quest’ultimo – non si può più assistere a situazioni di questo tipo. Presenterò nel Consiglio regionale del 13 gennaio – una mozione in favore dei lavoratori per fare in modo che il governo regionale intervenga nei confronti del Ministero dello Sviluppo economico per fare in modo che questo adotti tutti i provvedimenti del caso a salvaguardia delle unità occupazionali in un’area già di per sé in forte crisi».

Pierantonio Lutrelli

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