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Sarà De Filippo “quater”. E questa volta con tutte le caratteristiche di un esecutivo «per arrivare a fine legislatura». Il presidente della giunta regionale, Vito De Filippo, ha infatti, deciso di formare una nuova squadra di assessori. Tutti nuovi o quasi. In ogni caso De Filippo sembra intenzionato a fare il governatore fino in fondo. Senza cercare compromessi e senza difendere le apparenze di un Partito democratico “per forza” in salute: lui rimane il presidente e le diverse anime del Pd sono determinate a confrontarsi in modo serrato. Ma con una scelta chiara: «si va avanti». Del resto che il Pd lucano sia nato con una difficoltà congenita nel riuscire a condividere linee politiche e programmatiche tra ex diellini ed ex diessini è sempre stato evidente a tutti. O almeno a quelli che frequentano i corridoi del palazzo.
Ma il gran lavoro di organizzazione iniziale e i numeri eccellenti di partecipazione (uniti al risultato vittorioso alla ultime elezioni politiche in controtendenza con il resto dell’Italia) avevano, in qualche maniera, velato le diatribe interne. Almeno fino allo scorso autunno.
L’intervista rilasciata al nostro giornale però dal senatore ed ex governatore Filippo Bubbico, seguita dall’autosospensione dalle attività di partito del suo successore De Filippo e le successive dimissioni dalla giunta dell’ex segretario diessino Vincenzo Folino, hanno invece palesato tutte le “incomprensioni” e tutte gli screzi interni al Pd di Basilicata.
Nonostante le assenze “ingiustificate” dell’ex segretario regionale della Margherita, Roberto Falotico, dalle riunioni dei big democratici, fossero un dato certo di screzi interni già dall’estate scorsa. Vano dunque, il disperato tentativo del segretario democratico, Piero Lacorazza, a contenere le polemiche all’interno delle stanze dei bottoni. Così si è arrivati alle festività natalizie in pieno caos: con una giunta dimissionaria e con un centrosinistra che ha mostrato il fianco scoperto alle critiche e alle azioni di polemica politica dell’opposizione regionale di centrodestra.
Senza contare la “variabile” dell’inchiesta giudiziaria. L’approvazione della Finanziaria regionale però è stata una boccata di ossigeno per De Filippo che subito dopo rigettando le dimissioni dei 5 assessori (Folino escluso ovviamente) ha proceduto alle nomine dei Direttori generali delle due mega Asl accorpate Matera e Potenza) e del centro oncologico di Rionero. Già nella vicenda delle nomine il primo segnale di un rinnovato spirito di dialogo tra big del Pd: a Potenza c’è Amendola (vicino agli ambienti cattolici e a Tonio Boccia), a Rionero Maglietta (in condivisione del duo De Filippo – Falotico) e a Matera Gaudiano (vicino a Bubbico e quindi gradito da Folino).
Nomine quindi non da strappo definitivo, ma frutto di una condivisione. Il passaggio successivo è la nomina della nuova giunta. Anche qui, la “disponibilità” di Roberto Falotico – comunicata direttamente a De Filippo – a fare un passo indietro e dimettersi definitivamente dall’assessorato all’Agricoltura è il primo passaggio verso una ricomposizione del quadro in casa Pd. Il tentativo prenatalizio di formare una nuova giunta duratura si era arenato infatti, proprio sull’irrigidimento di Falotico a dimettersi e sulla ferma volontà di De Filippo a non strappare con il suo ex segretario regionale ai tempi della Margherita. 2009 quindi, che parte con condizioni diverse. E già è “totogiunta”. Per quanto riguarda il Pd, al posto di Falotico dovrebbe entrare Gennaro Straziuso che è ben visto anche negli ambienti ex diessini e che verrebbe così ripagato degli “schiaffi” della mancata nomina all’Asm e prima alla presidenza del consiglio regionale.
Straziuso da assessore oltretutto potrebbe dimettersi da consigliere regionale permettendo così a Giannino Romaniello della Sd di entrare in consiglio (da primo dei non eletti) con buona pace dell’area politica di sinistra e degli ambienti ex diessini. Aria di riconferma per Vincenzo Santochirico invece, nonostante i materani Carlo Chiurazzi e Maria Antezza non gradiscano. Difficile però che i malumori dei due parlamentari della città dei Sassi possano indebolire la posizione di Santochirico forte del “senso di responsabilità” dimostrato nelle scorse settimane quando è rimasto al suo posto (accettando di sostituire anche Folino alla vicepresidenza della giunta) in una situazione politica poco chiara. Per il terzo assessore democratico corsa a due tra Marcello Pittella ed Erminio Restaino. Conteranno nella scelta definitiva le prospettive future in vista delle elezioni amministrative di primavera.
In questa maniera, De Filippo si sentirebbe anche “protetto” in consiglio regionale da Falotico che da libero “battitore” potrebbe parare e respingere l’eventuale “fuoco amico”. In ogni caso con Folino e Falotico tra i banchi dei consiglieri il dibattito non sarà da sbadigli. Rimangono le altre tre postazioni da assessori. C’è l’incognita Italia dei valori: se il partito di Di Pietro a livello regionale ritroverà convergenza con il Pd, si andrà verso una riconferma dell’assessorato per l’Idv e quindi Antonio Autilio dovrebbe rimanere seduto al suo posto o al massimo potrebbe essere sostituito da un altro uomo forte dell’Italia dei valori lucana. Scontata la riconferma per i socialisti, ma sarà staffetta tra gli uomini: Innocenzo Loguercio lascerà il posto a uno tra Donato Salvatore e Rocco Vita: più il primo che il secondo. Per quanto riguarda l’assessorato centrista oggi appannaggio di Antonio Potenza dei Popolari uniti è insistente la voce di un salto di categoria per il consigliere dello stessa forza politica, Luigi Scaglione. Ambizioni di assessorato anche per Antonio Flovilla che essendo stato eletto però nell’altra coalizione ha meno chance.
Nei prossimi giorni inizieranno gli incontri di rito. Alcuni elementi importanti potrebbero emergere alla conferenza di fine anno che De Filippo ha indetto per venerdì prossimo.

Salvatore Santoro

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