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Quello del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, giovedì prossimo, 15 gennaio a Lamezia Terme «non è un viaggio in una terra disperata, ma in una terra che si distingue positivamente nel Mezzogiorno, per la gente, le forze vive, i giovani e gli imprenditori».
Ad affermarlo, nel corso della conferenza stampa di presentazione della visita del Capo dello Stato, il sindaco di Lamezia Terme, Gianni Speranza.
«Noi, sin dal suo insediamento – ha aggiunto Speranza – chiedemmo al presidente Napolitano di venire in città in occasione del quarantesimo anno della fondazione del Comune, avvenuta nel 1968. Così è stato anche perchè proprio quest’anno ricorre il quarantesimo dello scioglimento dei comuni di Nicastro, Sambiase e Sant’Eufemia. Invito gli organi d’informazione a sottolineare e dare risalto alle positività di questa città, che sta dando una prova di vitalità molto forte ed ampia».
La visita di Napolitano, secondo quanto riferito dal sindaco, durerà circa un’ora. Il protocollo prevede una breve passeggiata sul Corso Numistrano, dove il presidente sarà accolto dai bambini delle scuole elementari. Quindi, una visita nel complesso del San Domenico, dove prenderà visione di alcune “cinquecentine” in dotazione alla biblioteca comunale che contengono annotazioni attribuite a Tommaso Campanella.
Terminata questa parte della visita, Napolitano si sposterà in località Maddamme, dove, nella nuova struttura nella si trovano il comando della Polizia municipale e la sede del nuovo Consiglio comunale, incontrerà cento studenti delle scuole superiori, i consiglieri e gli assessori comunali, i parlamentari ed i consiglieri regionali lametini, l’Associazione antiracket cittadina, con il presidente Armando Caputo, e gli ex sindaci. Quella di Napolitano, è la prima visita di un capo dello Stato in città. L’unica presenza di un presidente della Repubblica in città finora era stata, finora, quella di Francesco Cossiga, giunto a Lamezia 17 anni fa, in occasione dei funerali di Salvatore Aversa e Lucia Precenzano, uccisi in un agguato di mafia il 4 gennaio 1992.

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