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Continua senza soste la marcia del Catanzaro che però, dopo la sosta natalizia, sembra avere perso quella brillantezza di gioco e di manovra che ne era stato il tratto distintivo per tutto il girone di andata del torneo. Anche contro il Manfredonia, infatti, i giallorossi hanno faticato a creare gioco con continuità subendo, a tratti, le risposte manovrate dei dauni che hanno scontato l’inconcludenza di un attacco che ha finora realizzato solo una rete in trasferta e che neanche l’innesto dell’ex catanzareseMarchano è riuscito a guarire.
Ancora una volta, a togliere le castagne dal fuoco della squadra di Provenza è stato il suo uomo di maggior classe, quale Caputo, giunto al nono gol stagionale e, con esso, al record personale in carriera ma è chiaro che la rincorsa al lanciato Cosenza passerà anche per altre soluzioni che Provenza è chiamato a ritrovare dopo una sosta che evidentemente ha lasciato qualche scoria di troppo negli ingranaggi giallorossi.
Il gioco del Catanzaro è subito intuito dagli avversari. Non appena i costruttori di gioco giallorossi conquistano palla cercano immediatamente l’apertura per Max Caputo incaricato di saltare il primo marcatore e cercare le rifiniture per i compagni. Solo che la cerniera mobile di centrocampo di D’Arrigo fronteggia bene questo schema.
La prima occasione è degli ospiti all’8’ con Sifonetti, ottimo fin quando è rimasto in campo, al cross dalla destra con Marchano pronto a esibirsi nella sua specialità con un colpo di testa che sfiora la traversa di Mancinelli.
La risposta del Catanzaro arriva dopo solo 1’ con una incursione di Caputo sul cui cross basso Falomi non arriva per il classico soffio. Il Manfredonia è però più aggressivo e Sifonetti assiste bene Napoli al 10’ con un nuovo traversone che l’attaccante ospite, con una spaccata, devia sul palo esterno della porta di Mancinelli comunque attento. Ancora Manfredonia al 27’ con l’ennesimo cross di Sifonetti stavolta dalla sinistra, sul quale Nossa anticipa tutti ma spedisce di poco alto. Il Catanzaro fatica a trovare spazi con Frisenda e Falomi cui arrivano davvero poche palle da un centrocampo preoccupato più a contenere che a offendere e le uniche occasioni sono quando Caputo trova spazio e palloni come al 42’ quando il Conte Max lancia F. Montella in corridoio con il terzino che sparecchia altissimo. Poi il gol partita con un’azione tambureggiante dei giallorossi che si conclude con un controcross al volo di Frisenda che smarca Caputo liberissimo nell’area piccola. Per il fromboliere giallorosso è un gioco da ragazzi indirizzare di testa laddove il giovane Pelagotti non può arrivare.
La ripresa si apre senza variazioni del solito cliché. Il Manfredonia cerca in qualche modo di riequilibrare il match ma Marchano è veramente troppo tenero per la strutturata difesa giallorossa.
Solo al 10’, su un buco di Montella, l’argentino avrebbe la palla buona per pareggiare ma la sua ciabattata dà ragione a quanti hanno plaudito a chi ha deciso di darlo via da Catanzaro. Provenza a questo punto cambia passando con Mangiacasale e Armenise a un più coperto 4-4-2 con il Catanzaro che non rischia più neanche dopo l’espulsione di Di Maio per doppia ammonizione portando a casa tre fondamentali punti ma anche la sensazione di avere un po’ smarrito la strada maestra.

Antonio Ciampa

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