X
<
>

Condividi:
1 minuto per la lettura

«Le parole non servono se la situazione rimane sempre quella, malgrado le denunce e le tragedie». A parlare è il figlio di Alberto Nisticò, uno dei feriti della frana dell’A3.
«Una cosa – aggiunge – è che accada un incidente stradale, ma come è possibile morire per un fatto di questo genere che non dovrebbe assolutamente accadere. È inammissibile».
A casa Nisticò, a Siano quartiere periferico della zona nord della città, sono continuamente in contatto con l’Ospedale del capoluogo dove il padre, Alberto, di 59 anni, è ricoverato nel reparto di Neurochirurgia ed è ancora sotto osservazione. «Le sue condizioni sono stabili – dice il figlio – ma è in miglioramento».
Sempre a Catanzaro, nel reparto di Chirurgia, è ricoverato anche Vitaliano Orlando, che nella tragedia ha perso il figlio Danilo di 27 anni deceduto assieme a Nicola Pariano, di 59 anni. Francesco Caiola, di 53 anni, il terzo ferito, è nell’Ospedale di Lamezia Terme dove oggi dovrebbe essere effettuata l’autopsia sui corpi delle vittime. Altri due feriti Rosario Cavallo, di 20 anni, e Francesco Timpano, di 43, sono stati dimessi ieri.

Condividi:

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

EDICOLA DIGITALE