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La notizia era già nell’aria. Per questo, quando nella tarda serata di sabato la Commissione provinciale per le adesioni ha ufficializzato la decisione, l’ennesimo rinvio delle Primarie non ha colto nessuno di sorpresa.
A darne notizia Tiziana Corallini, presidente della Commissione provinciale. «L’ufficio per le adesioni di Vibo – è stato scritto in un conciso
documento – ha completato nella oggi (sabato, ndr) la verifica della documentazione per le adesioni». Per tale motivo, dunque, «la Commissione regionale di garanzia non ha potuto visionare le procedure di tesseramento al fine di verificarne la regolarità e per questo motivo la data del congresso sarà rideterminata dal segretario regionale dopo la verifica».
Insomma, lo slittamento del congresso, precedentemente fissato al 25 gennaio scorso e successivamente rinviato all’8 febbraio, è dovuto esclusivamente al ritardo accumulato durante la fase di verifica, resasi necessaria dopo le veementi denuncie di anomalie delle settimane scorse, che hanno rischiato di inficiare la contesa elettorale, che vede contendersi la leadership del Pd Giovanni Vecchio, appoggiato dall’ex sottosegretario alla Regione Gaetano Bruni e dal vicepresidente del consiglio regionale Antonio Borrello, e Francesco De Nisi, presidente della Provincia e grande favorito per la vittoria, sostenuto dai consiglieri regionali Bruno Censore e Pietro Giamborino, dall’assessore provinciale Barbieri, dai Riformisti e dai lettiani che a Vibo fanno capo a Michele Soriano e a Pino Romano.
«Vista l’enorme mole di lavoro – ha spiegato Pino Caminiti, braccio destro di Minniti e inviato a Vibo per seguire da vicino l’evolversi della situazione politica – si sono registrati dei ritardi. E’ questa l’unica ragione del rinvio. Adesso da lunedì (oggi, ndr) laCommissione regionale di garanzia si metterà a vagliare il tesseramento. Perché non è stata fissata un’altra data per le Primarie? Ho voluto evitare che venisse ancora una volta disattesa, ma credo che a metà settimana, man mano che procederemo con la verifica, riusciremo ad individuare, seppur indicativamente, un’altra data». Caminiti, dunque, ha respinto le indiscrezioni circolate nelle ultime ore negli ambienti politici locali, secondo le quali il rinvio è stato dettato esclusivamente dalla volontà di alcuni big democratici regionali di imporre l’unità, che a Vibo sembra un’utopia, per salvaguardare in qualche modo quella componente che tutti i pronostici danno per sconfitta.
«Auspico che le varie componenti possano trovare un accordo, ma – ha asserito ancora Caminiti – il fatto che a contendersi la leadership ci siano due candidati non costituisce un motivo per rinviare il congresso».
Sarà vero? Al momento, malgrado le insistenti indiscrezioni, non ci sono elementi per contraddire Caminiti, secondo il quale bisognerà aspettare mercoledì, al massimo giovedì, per conoscere indicativamente la data delle Primarie. Ma i colpi di scena a Vibo sono sempre dietro l’angolo. Se De Nisi, infatti, si è detto favorevole a questo nuovo rinvio perché «serve a rasserenare gli animi e a fugare ogni dubbio sul tesseramento», Bruni, che ha auspicato ilcommissariamento, ha già annunciato che qualora la commissione non dovesse accertare anomalie, disponendo regolarmente il voto, la sua componente, quella degli ex Pdm, non parteciperebbe alle Primarie. Insomma, a Vibo la situazione è davvero spinosa, ma l’impressione è che la base del Pd, che chiede a gran voce di poter autodeterminarsi e di scegliersi il segretario, si sia seccata ad assistere ad una vicenda che sta assumendo le sembianze di una vera e propria telenovela.

Antonino Schinella

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