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Prosegue la politica dei piccoli passi, la Reggina continua a sperare. Un altro pareggio, questa volta in casa e contro la rimaneggiata Roma, è il risultato di cui bisogna ancora accontentarsi per non dire addio in anticipo alla serie A. La
squadra di Orlandi non può permettersi il lusso di perdere, neanche con le grandi e contro la Roma, priva di buona parte dei suoi fuoriclasse, il miracolo stava per compierlo, addirittura vincendo. Le solite indecisioni in difesa, qualche imprecisione in attacco, il terreno di gioco infame e un arbitro beffardo, hanno
però, impedito alla squadra di compiere un deciso passo in avanti.
Le responsabilità della Reggina ci sono e vanno ancora evidenziate. Pizarro ha avuto libertà di tiro, anche troppa, Campagnolo è rimasto sorpreso. Il gol del pareggio è arrivato troppo presto. I limiti della squadra sono questi ed anche in attacco, le occasioni fallite gridano ancora vendetta. Se si aggiungono le
decisioni dell’ineffabile signor Rosetti che alla fine ha deciso di arbitrare sfacciatamente a senso unico, il quadro è completo. Un secondo rigore negato alla Reggina per fallo su Cozza non fa il paio con quello concesso alla Roma, che non ha convinto nessuno. La Reggina, questa volta, nonostante i suoi problemi, si è rivelata più forte delle avversità e oltre il punto, comunque conquistato contro
una forte Roma, conforta lo spirito di reazione dei giocatori. La partita ha avuto un suo indirizzo in virtù delle formazioni schierate. Orlandi si è ripetuto
tatticamente rispetto a Torino, insistendo con i tre marcatori centrali per tenere
a bada le punte romaniste, lasciando anche Cozza arretrato, in cabina di regia. Sembrava dover perdere qualcosa in attacco, dove non c’era neanche Brienza, ma ha vivacizzato il gioco con l’ottima soluzione Di Gennaro. Tatticamente, quindi, si è vista una Reggina più pimpante e concreta.
CRONACA
Il primo tiro, al terzo minuto è di Corradi.
Barillà ribatte col corpo involontariamente. Quattro minuti dopo è lo stesso esterno sinistro che servito in area da Di Gennaro, tira alto da buona posizione.
Il terreno fangoso non aiuta le due squadre nella manovra, ma la Reggina ci prova.
Attacca e subisce, a tratti balla in difesa, ma è bella la combinazione Barreto-Corradi-Barreto al diciottesimo, con tiro finale fermato dalla pozzanghera. Al ventiduesimo, Krajcik pesca Barillà in area che si esibisce al volo. Cicinho salva in angolo. Un minuto dopo Di Gennaro semina il panico in area giallorossa,
Doni gli ribatte il cross in angolo. Difesa amaranto in tilt al 33’. Okaka se ne va, supera Campagnolo e tira, Lanzaro ribatte davanti alla porta sguarnita. La Reggina corre il suo primo pericolo serio e incoraggia la Roma ad attaccare. Ci prova Barillà al 41’ facile la parata di Doni. La Reggina ci crede e accelera. Cozza pesca bene Corradi in area. L’attaccante supera Mexes che lo aggancia. Rigore.
Lo stesso attaccante fa centro dal dischetto. La gioia del vantaggio dura solo due minuti. In pieno recupero, infatti, Pizarro sorprende Campagnolo con un tiro potente, da lontano. Il portiere non dimostra, in questo caso, riflessi pronti. Il secondo tempo si apre con la parata di Campagnolo sui piedi di Okaka al quarto minuto. la Reggina in contopiede è un’ira di Dio con Di Gennaro, ma non concretizza. Doni rischia ma al dodicesimo segna la Roma.
Fallo di Cirillo, appena entrato, su Okaka e rigore per la Roma, con ammonizione per il difensore. Campagnolo respinge il tiro di Pizarro dagli undici metri che è il primo ad intervenire per ribadire in gol. Campagnolo respinge con i piedi anche
un tiro di Okaka dalla corta distanza al 26’. La Reggina annaspa ed anche la Roma
‘due’ affonda con disinvoltura per dieci lunghi minuti. La Reggina, però, non si da per vinta. Non approfitta di un liscio in area di Loria ma al trentaseiesimo, su tiro di Cirillo, Cozza risolve una mischia spingendo il pallone del 2-2 in rete. L’abbraccio al compagno fischiatissimo fino al quel momento, è stato emblematico.

Rino Tebala

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