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I carabinieri del comando provinciale di Reggio Calabria hanno arrestato all’alba Carmine Macrì, 43 anni, latitante dal 2007. L’uomo è accusato di aver fatto parte del commando che il primo agosto di quell’anno, durante la rapina ad un furgone portavalori davanti un ufficio postale di Reggio Calabria, uccise la guardia giurata Luigi Rende. Macrì è stato catturato a Cardeto, comune preaspromontano, dai militari dell’Arma territoriale e dello squadrone eliportato cacciatori. Macrì, che è di Sinopoli, era sfuggito ad un blitz rendendosi latitante già nell’immediatezza dei fatti. I carabinieri hanno raccolto elementi utili alla localizzazione del sito in cui era nascosto. Il ricercato aveva ricavato un rifugio su un dirupo scosceso ai piedi un albero con frasche ed arbusti. L’osservazione a distanza dei carabinieri nella serata di ieri aveva permesso di notare all’interno della boscaglia i movimenti circospetti di una persona: dopo aver circondato la zona, hanno proceduto alla cattura. L’uomo stava dormendo su una brandina all’interno del rifugio ed il fulmineo intervento dei militari non ha permesso nessuna forma di reazione. Macrì, secondo quanto riferito dagli inquirenti, vestiva abiti mimetici, era provato e trasandato. Ai carabinieri ha detto: «Mi chiamo Macrì Carmine, sono io; prima di andare in carcere vorrei vedere e parlare con la mia famiglia». Secondo i Carabinieri viveva in quell’anfratto da circa 4 mesi.

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