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Il Crotone presenta le facce d’inverno, una già nota (Carcuro), due assolutamente inedite (Diniz che è arrivato, Pedotti che ha ancora le valigie in mano). Ma l’occasione della prima conferenza-stampa postmercato è soprattutto l’occasione per il presidente Gualtieri di rivendicare il mantenimento degli obiettivi fissati alla fine del 2008. “Sono andato a risentirmi quel che dissi il 30 dicembre scorso – esordisce Gualtieri con fierezza – e posso affermare che quei tre obiettivi che ci eravamo prefissati li abbiamo raggiunti tutti. Anzitutto, l’alleggerimento del bilancio, poi la garanzia a chi rimaneva di vedersi corrisposto quello che avevamo concordato. Infine, dico che siamo stati bravi a resistere agli attacchi che provenivano dall’esterno: i nostri giocatori all’inizio non li conosceva alcuno, poi li volevano tutti. Comunque, non ho mai detto che avremmo giocato coi ragazzini”. Il bilancio arrivi-partenze a giudizio di Gualtieri mette in evidenza che si mantenuto un certo equilibrio fra esigenze economiche e necessità di non alterare troppo il potenziale tecnico: “Avevo detto che sarebbero arrivati giocatori giovani, ma abbiamo preso anche un elemento come Pedotti, di grande esperienza. I giovani non sono stati persi a caso, hanno un avvenire. Carcuro ariva dalla Fiorentina, su Diniz il Milan fa sapere di puntare per il futuro”. Alla fine non c’è stata la fuga di massa così
temuta, ed il presidente ne spiega i motivi: “Voglio ringraziare Russo, Caetano, Aurelio e Triarico: hanno accettato di ridursi lo stipendio e sono rimasti, avrebbero potuto fare una scelta diversa e li avremmo capiti, eravamo preparati a questo. Hanno fatto una scelta decidendo di restare con noi, e vi faccio notare come tutti e quattro non abbiano n contratto col Crotone.
Dunque, nemmeno un vincolo che li trattenesse”. Moriero, ad un angolo del tavolo della sala-stampa, ha il sorriso che è per metà il sospiro di chi l’ha scampata e per metà soddisfazione. Coerentemente, però, il tecnicoleccese non sposta i termini del discorso fatto prima della trasferta di Marcianise: “Dobbiamo riuscire a fare quei cinque, sei punti che ci farebbero sentire totalmente tranquilli. Poi è chiaro che la gara di domenica prossima ha un peso specifico notevole, perché incrementare il vantaggio sulla Cavese avrebbe un enorme significato. Però, come ho sempre detto, noi non siamo partiti per vincere il campionato. Adesso non è il momento di fare calcoli, ma se più in là ci provassimo a lottare per un posto nei playoff è normale che non ci dispiacerebbe”.
Per Pedotti
quello di ieri è stato il primo allenamento coi nuovi compagni, ed è molto probabile che lunedì sera per lui ci sia già pronta una maglia da titolare ed un ruolo di responsabilità da qui alla fine della stagione: “Sono pronto, il modulo non è un problema”. Diniz, faccia furba si presenta come “una scoperta di Aldair. Ma il mio idolo era Cafu, anche se in Brasile ho sempre giocato al centro. Mi piace non buttare il pallone, ed il mister ci ha chiesto questo, di giocarlo. Il Milan? E a chi non piacerebbe giocarci? Spero di tornarci”. Carcuro si fida di Moriero (“l’allenatore mi conosce”), ed esorcizza lo spettro degli stipendi in ritardo: “Ricco di famiglia? No, quello no. Sono giovane, i soldi non sono un problema”. Beato lui.

Francesco Sibilla

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