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Una ragazzina di 14 anni affetta da scoliosi idiopatica evolutiva dorsolombare e operata il 22 gennaio all’Istituto Ortopedico Rizzoli, è morta lo scorso 29 gennaio. A renderlo noto con un comunicato è lo stesso Istituto che ha informato anche la magistratura. La Procura di Bologna ha aperto un’inchiesta. Nel comunicato, di porgono «le più sentite condoglianze alla famiglia» e si spiega che la Direzione Sanitaria del Rizzoli, «oltre ad aver informato immediatamente la Magistratura dell’accaduto, ha avviato una valutazione del caso per comprendere quali eventi possano avere causato la complicanza inaspettata ed eccezionale che ha portato al decesso». Secondo quanto si è appreso l’inchiesta per omicidio colposo è condotta dal Pm Massimiliano Serpi e sono stati indagati due medici, come atto dovuto per dare loro la possibilità di partecipare all’autopsia che è stata eseguita oggi. La ragazzina era originaria di Pozzuoli (Napoli).
«La paziente, 14 anni – viene detto nel comunicato del Rizzoli – era affetta da scoliosi idiopatica evolutiva dorsolombarè. L’intervento chirurgico di artrodesi posteriore strumentatà ha avuto luogo giovedì 22 gennaio presso la Chirurgia Vertebrale del Rizzoli. Durante l’intervento, particolarmente complesso, la paziente ha accusato un improvviso arresto cardiocircolatorio per il quale sono state immediatamente eseguite manovre rianimatorie dall’equipe anestesiologica presente in Sala Operatoria, con successivo recupero del ritmo cardiaco ma un grave quadro di anossia cerebrale». Dopo un trasferimento nella Terapia Intensiva dell’Istituto, di fronte a complicanze neurologiche nella serata di giovedì 22 è stato deciso il trasferimento della paziente alla rianimazione dell’Ospedale Bellaria, dove una settimana dopo è avvenuto il decesso. La vicenda ricorda da vicino quella accaduta nel dicembre 2007, quando un’adolescente di 13 anni, Sofia C., morì per una embolia gassosa dopo essere entrata in coma al termine di un intervento di correzione della scoliosi avvenuto nell’istituto ortopedico Rizzoli del capoluogo emiliano. Un paio di mesi fa il Gup, a conclusione di una inchiesta, ha archiviato la posizione di due medici, un chirurgo e un anestesista diversi da quelli che hanno operato la quattordicenne, che erano stati indagati per omicidio colposo. L’autopsia aveva rivelato che l’embolia era stata una complicazione, piuttosto rara, dell’operazione chirurgica, la cui necessità era stata però confermata dai consulenti, dato che la ragazza soffriva di una forma di scoliosi che si stava aggravando. La ragazzina, originaria di San Martino di Finita (Cosenza), fu sottoposta a un intervento di artrodesi posteriore strumentatà il 17 dicembre 2007. Entrò in coma e morì il 29 dicembre al Bellaria.

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