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Le emozioni al Ceravolo iniziano quando la tifoseria organizzata della curva “Capraro” srotola due striscioni. Il primo è per ricordare le vittime dell’Autostrada Salerno Reggio Calabria, travolte da una frana domenica 25 gennaio, mentre l’altro è dedicato per la prima volta alla curva “Bergamini” di Cosenza che domenica scorsa in occasione della gara interna dei rossoblù contro il Manfredonia ha ricordato con un messaggio le due vittime catanzaresi.
Un segno che oltre lo sport, oltre la sana rivalità, c’è altro.
Un pareggio quello di ieri con la Vibonese che, se da un lato conferma un organico che riesce ad imporre la sua personalità in campo, lancia anche un campanello d’allarme per le condizioni sempre più precarie del terreno di gioco che nulla ha a che vedere con un campo di calcio.
Un pareggio che aumenta di altre due lunghezze, portandole ad 8, il ritardo della squadra di Provenza sul Cosenza.
Un terreno di gioco che, se da un lato è stato penalizzante per la squadra di casa, è risultato il dodicesimo uomo degli ospiti, venuti a Catanzaro per portare via un punto.
Galfano ha alzato una diga davanti al numero uno Amabile, lasciando solo Iadaresta in attacco, ad affannarsi per tutta la partita, a rincorrere il pallone. In campo c’è anche Ruscio in lista di trasferimento sino alla settimana scorsa, e inaspettatamente in campo dal primo minuto.
Per Provenza invece, ancora emergenza nel reparto più avanzato. Falomi non è mai incisivo e riesce solo a tenere la linea d’attacco sempre alta. L’assenza di Antonio Montella inizia a farsi sentire, e poco possono Tomi e Iannelli, con Caputo a mezzo servizio.
Le emozioni in camo sono davvero poche. Per vedere il primo tiro verso la porta di Amabile bisogna attendere quasi la mezz’ora. E’ Zaminga che da fuori area, tira verso la porta avversaria. Prima di lui solo un’incursione di Caputo al 15′ ed un tiro di Ruscio al 22′.
Verso la fine del primo tempo il Catanzaro arriva nell’area avversaria con più frequenza. Ci prova prima Berardi da fuori area, quindi una bella punizione di Cardascio che impegna Amabile. Il secondo tempo invece, inizia all’insegna di Berardi che in tre occasioni va vicino al gol.
La Vibonese pensa solo a difendersi e ci riesce aiutata anche dal terreno di gioco al limite della praticabilità.
L’ultimo quarto d’ora è un assalto all’area vibonese con Amabile che si guadagna la presenza. Da segnalare un episodio negli spogliatoi, dove Di Mauro, ha denunciato di essere stato colpito da Caputo con una testata. Un episodio che lo stesso capitano rossoblù ridimensiona prima di lasciare lo stadio, ma non prima di aver raccontato l’episodio davanti a microfoni e taccuini.

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