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di DOMENICO MOBILIO
Numerosi avvisi di garanzia sono stati notificati o sono in corso di notifica a carico di medici dell’Asp di Vibo Valentia e dell’Asp di Catanzaro. Negli avvisi di garanzia, emessi dalla locale Procura della Repubblica, si ipotizzano i reati di omicidio e lesioni colposi connessi alla morte di Domenico Pisano di 37 anni, macellaio, originario di Arena ma residente a Serra San Bruno, e al ferimento del figlio di 7 anni, allo stato ancora degente all’ospedale di Lamezia Terme.
Padre e figlio venerdì sera sono rimasti coinvolti in un incidente stradale avvenuto sulla ex-statale 110 alle porte di Serra San Bruno.
Per cause che sono ancora in corso di accertamento da parte dei carabinieri, l’Audi A/4 alla cui guida si trovava Domenico Pisano si è scontrata con una Fiat 500 che usciva da una strada privata e che era condotta da Antonio Tassone, 55 anni, boscaiolo di Serra. Per effetto del fortissimo impatto l’Audi si è ribaltata e il bambino è stato sbalzato all’esterno venendo soccorso da un cittadino che aveva assistitio e all’incidente che lo ha accompagnato all’ospedale serrese e da lì a quello di Lamezia. A soccorrere Domenico Pisano è stato invece un equipaggio del 118 che lo ha accompagnato allo stesso ospedale dove per stabilire la diagnosi delle lesioni riportate una criticità che da tempo incombe su quel nosocomio. Un ritardo che potrebbe essere stato fatale nonostante risulti che il medico di guardia a Serra San Bruno abbia fatto il possibile per curarlo e accelerare ì tempi della diagnosi al fine di designare il centro sanitario più idoneo in cui trasferirlo.
Solo nella tarda serata Domenico Pisano è stato pertanto trasferito all’ospedale Pugliese-Ciaccio di Catanzaro dove l’uomo è morto nelle prime ore di sabato.
Sul registro degli indagati è stato subito iscritto Antonio Tassone che ha conferito l’incarico come difensore di fiducia all’avvocato Raffaele Masciari del foro di Vibo Valentia. A seguire sarebbero stati iscritti sullo stesso registro una decina di medici e probabilmente altre persone di Serra, Vibo e Catanzaro che per via diretta o indiretta si sono occupati e comunque hanno una quale relazione col caso. Ancora non si conoscono i nomi degli indagati, tra questi figurano di sicuro i medici di Serra San Bruno Vincenzo Grenci in servizio al pronto soccorso, Maurizio Procopio, in servizio al 118, Bruno Bartone cardiologo, e Leornardo Calabretta responsabile dell’unità di cardiologia.
Ma si sa con certezza che intanto il pm di Catanzaro, Vincenzo Capomolla, che opera su incarico della Procura di Vibo Valentia competente per territorio, ha disposto l’autopsia che sarà eseguita nel capoluogo calabrese domani dal medico legale Federica Colosimo dopo che le sarà conferito l’incarico alla presenza delle parti. Il ritardo dell’esecuzione dell’autopsia è spiegato dal fatto di dare modo agli indagati, una volta ricevuto l’avviso, di esercitare il proprio diritto di difesa e nominare eventualmente un loro consulente che prenda parte all’esame autoptico considerato di per sé un atto irripetibile.

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