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di TERESA ALOI
Quando sono entrati in casa, in via Filangeri al civico 33, a Chiaravalle, l’hanno trovata disperata, in lacrime, in preda ad una vera e propria crisi. Sul corpo, ecchimosi varie, segni inequivocabili di percosse. L’avevano sentita urlare e, allarmati, alcuni parenti avevano chiamato le forze dell’ordine. A finire in manette, in flagranza di reato, il figlio della donna, Pierpaolo Franzè, 25 anni, celibe, disoccupato, di Chiaravalle. E’ stata la stessa donna a raccontare ai militari della Stazione di Chiaravalle, agli ordini del luogotenente Alfredo Anselmo di essere stata vittima di ripetute percosse da parte del figlio. Botte, tante e tali da provocarle vistose ferite su tutto il corpo. Che il giovane fosse irascibile e rissoso lo hanno raccontato ai carabinieri altri componenti del nucleo familiare aggiungendo che non era la prima volta che il figlio picchiava la madre spesso per futili motivi. Non è stato facile, proprio per il suo temperamento, ammanettare il giovane tant’è che i quattro militari intervenuti hanno dovuto chiedere l’intervento di un’altra pattuglia. Per quest’ultimo motivo dovrà anche rispondere di resistenza a pubblico ufficiale oltre che del reato di maltrattamenti in famiglia e lesioni visto che la madre ha dovuto ricorrere alle cure dei medici presso il locale nosocomio dove è stata giudicata guaribile in cinque giorni. Pierpaolo Franzè dopo le formalità di rito è stato trasferito presso la caserma di Soverato, su disposizione del magistrato di turno. Da lì a Catanzaro dove per lui si sono aperte le porte del carcere di Siano in attesa del giudizio per direttissima.

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