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Si è conclusa con l’arresto di un presunto spacciatore tunisino, dopo circa un anno di attività investigativa, un’operazione antidroga eseguita dalla Guardia di Finanza tra Reggio Calabria e Parma.
Il bilancio è di oltre 4 kg di hashish sequestrati e tre persone arrestate. L’inchiesta era stata avviata grazie al fiuto dei cani antidroga, che, nel mese di giugno dello scorso anno, aveva consentito ai finanzieri della squadra cinofili della compagnia di Reggio Calabria l’arresto di due cittadini extracomunitari che trasportavano un carico di hashish dall’Emilia Romagna alla Calabria. In seguito agli arresti, su disposizione della procura di Reggio Calabria, erano stati esaminati i tabulati telefonici dei corrieri ed era stata avviata un’attività d’intercettazione telefonica su alcuni numeri ritenuti dagli investigatori maggiormente interessanti. Dopo mesi d’ascolto da parte dei militari della compagnia, coadiuvati da un interprete di lingua araba, l’autorità giudiziaria ha disposto la custodia cautelare in carcere di Sabeur Hammouda. Secondo gli inquirenti, l’uomo, da Parma gestiva un vero proprio market della droga. L’immigrato, in particolare, prendeva ordinazioni da italiani parlando in codice così le dosi divenivano «cinture» o «cappelli» o da suoi concittadini con i quali, forte della convinzione di non essere compreso, la droga veniva apertamente richiesta.
Hammouda, sempre secondo quanto emerso dalle indagini, godeva inoltre di una fitta rete di canali di approvvigionamento e muovendosi tranquillamente in territorio emiliano intratteneva rapporti con altri soggetti dediti agli stessi traffici. L’arresto e la traduzione nella casa circondariale di Parma è stato l’atto finale di un operazione antidroga che va ad aggiungersi ai numerosi arresti e sequestri di ingenti quantitativi di stupefacenti effettuati dalla squadra cinofili della compagnia di Reggio Calabria.

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