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Il “cantiere ” inizia poco dopo l’uscita di Cosenza Sud e interessa solo la carreggiata Sud, quella che costeggia le montagne. Si viaggia a doppio senso sulla carreggiata Nord.
I primi lavori che incontriamo sono nei pressi di una galleria. Su uno smottamento è stata fissata la rete di contenimento. Alcuni chilometri dopo incontriamo la prima squadra di addetti Anas al lavoro. Sull’asfalto dell’A3 atterra l’elicottero della Protezione civile. Ingegneri ed esperti hanno appena effettuato un monitoraggio dall’alto. Al viadotto “Mancarelli”, sei chilometri prima dello svincolo di Rogliano si torna alle due carreggiate. Solo pochi chilometri, e poi si torna al doppio senso di marcia.
Nei pressi dell’autogrill è all’opera una seconda squadra di operai Anas. Sono intenti a tagliare gli alberi a ridosso della strada. E’ proprio questo uno degli interventi che sembra essere stato effettuato su tutto il tratto. Sono stati costruiti anche alcuni muretti di contenimento a terrapieno, imbragati da una rete.
Su una rampa per il cambio di carreggiata sono parcheggiati una decina di mezzi dell’Afor. Sulla galleria “Ogliara” uno smottamento da noi documentato nelle scorse settimane, non ha ancora ricevuto alcun intervento. Nei pressi della lingua di terra chiara, smossa, che risalta sul resto della montagna, ci sono le reti di contenimento che serviranno a ricoprirla.
Poi il tratto della tragedia. Il nero dell’asfalto della corsia Sud è ancora sovrastato dal marrone della terra caduta il 25 gennaio. Qui i lavori sembrano fermi. Ci sono due escavatori parcheggiati, ma nessun operaio. Il fango arriva ancora sulla sede stradale e qui qualcuno ha lasciato un mazzo di fiori.
Alle sue spalle il costone sventrato. La parte della montagna che era pericolante
è stata letteralmente tagliata via. Due grossi tubi rossi incanalano l’acqua che viene giù dalla collina franata e la scaricano sotto l’autostrada.
Vicino a quel che resta del muretto di cinta ci sono altri mazzi di fiori per Nicola Pariano e Danilo Orlando.
Per riaprire il tratto, posto anche sotto sequestro dalla Procura della Repubblica di Cosenza per le perizie tecniche lo scorso 17 febbraio (due dirigenti Anas sono indagati di omicidio colposo e disastro colposo), servirà molto tempo. Proseguiamo e, pochi chilometri dopo, poco prima dell’uscita di Altilia, si torna alle due carreggiate.
Ad un mese dalla tragedia i lavori sono in corso, la viabilità è “quasi” regolare, almeno per chi è abituato ad avere a che fare con la Salerno-Reggio Calabria e le sue deviazioni perenni, e sembra proprio che l’Anas non abbia nessuna intenzione di riaprire i tratti chiusi senza la necessaria sicurezza per gli automobilisti. Ci sono voluti due morti.

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